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mercoledì 12 dicembre 2018

Recensione: 'Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta' di Angelica Rubino

Oggi parliamo del primo libro scritto da Angelica Rubino, Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta. Se vi siete persi l'intervista all'autrice potete recuperarla cliccando qui!


Titolo: Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta

Autrice: Angelica Rubino

Formato:Cartaceo (brossura)

Edito da: Apollo Edizioni

Genere: Fantasy

Pagine: 174

Prezzo: 15,00€

Consigliato per: teenager



Trama

 Britannia, anno 999. Il giovane Jeremy aspira a diventare un prestigiatore alla corte del re per sostentare la famiglia. Quando si presenta l’opportunità di accompagnare un cavaliere fino a Flourshing, centro nevralgico della monarchia, Jeremy si affretta a far fagotto e lascia il tranquillo villaggio natale di Adalama per inseguire nuovi orizzonti. Determinato a ottenere un ingaggio come giullare, Jeremy farà la conoscenza di molti personaggi e si ritroverà coinvolto in un’avventura imprevista che richiederà doti non comuni in un ragazzino della sua età. Re Deathproof, infatti, incarna i peggiori difetti dell’animo umano e cova intenti inquietanti: è alla ricerca del Melon, un manufatto celtico con proprietà in grado di conferire vita eterna. Quando allaccia un legame di amicizia con Kamila, la vera erede al trono ridotta in schiavitù dal re abusivo, lo spirito nobile di Jeremy non trova più requie: occorre ostacolare i piani di re Deathphroof a ogni costo.

Prima di cominciare voglio fare una premessa: questo romanzo è da intendersi e da guardare come una vera e propria favola più che come classico fantasy. Motivo per cui mi sento di raccomandare la lettura a un pubblico giovane. Ma andiamo con ordine perché spiegherò passo dopo passo il motivo.
Ci troviamo in Britannia nell'anno 999. Periodo di superstizioni, in cui si vive nella paura dell'arrivo dell'anno Mille ma anche di magia. Il mondo è popolato, anche se praticamente nessuno ne è a conoscenza, di fate dagli straordinari poteri magici. Così come ci sono i celti, popolo ora in netta minoranza ma che conserva le sue tradizioni e i druidi, di cui in particolare ne conosceremo uno che spingerà il re Deathproof verso la ricerca del Melon. Nessuno sa con esattezza cosia sia il Melon, se non le fate stesse che sono in grado di decrifrare le antiche scritture e capire anche dove si possa trovare e cosa può fare. Il Melon sembrerebbe essere un qualcosa che dona la vita eterna, in grado di guarire e far prosperare. Per questo non deve cadere nelle mani del malvagio re, che nonostante le sue parole accorate al popolo, non vorrà certamente trarne vantaggio per loro.
Conosciamo Jeremy, protagonista della vicenda, divenuto giullare del re dopo aver lasciato casa insieme al cavaliere Sam. A corte conoscerà Kamila, legittima erede al trono ma che potrà diventare regina solo dopo il matrimonio. Evento che il re non ha alcuna intenzione di far accadere, per questo la tiene segregata pur di non farle mai incontrare un ragazzo.
Jeremy però la nota e non può fare a meno di innamorarsi di lei e di provare in tutti i modi ad aiutarla contro il malvagio re Deathproof.

Personaggi

Jeremy è un ragazzo che ha appena compiuto i quindici anni di età. Ha da poco perso il padre e il fratello e quindi dovrebbe essere lui ora l'uomo di casa e mandare avanti la fattoria. Tuttavia non ne ha alcuna intenzione ma non per pigrizia: è un ottimo prestigiatore e pensa che potrà trovare la sua fortuna qualora riuscisse a diventare il giullare del re e dare quindi il giusto sostentamento a sua madre e alle sue sorelle. Quando incontra il cavaliere Sam, che sta per recarsi a corte, accetta di buon grado l'offerta di accompagnarlo. Lo vediamo come un ragazzo gentile, volentoroso e sicuramente pronto a tutto per ottenere ciò che vuole. Non ha paura di affrontare il re pur di salvare Kamila, rischia la sua vita per lei ogni volta che la ragazza è in pericolo facendosi trascinare dall'istinto ed è molto schietto e indipendente. Kamila è tutto il suo opposto nonostante comunque alla fine trovi il coraggio per ribellarsi: è una ragazza molto timida, remissiva, che accetta di fare la serva al re e non osa scappare via con Jeremy perché sa che, se scappasse, il suo popolo rimarrebbe soggiogato dal perfido zio. Capisce quindi che deve fare qualcosa per salvare loro e allo stesso tempo se stessa. Nonostante le angherie che deve sopportare, cerca ancora di trovare del buono in Cordelia, sua cugina, nonché figlia del re. Da piccole le due avevano un buon rapporto rovinato poi dalla cocente gelosia di Cordelia ora diventata pura tirannia nei confronti di Kamila. Cordelia l'ho reputata davvero un personaggio interessante, tuttavia non mi ha pienamente convinta il cambio repentino del suo carattere anche se alla fine vediamo una 'ripresa' in cui cade e torna sui suoi passi. Credo che quel passaggio sia molto più verosimile e più indicato a quello che è il suo personaggio, motivo per cui l'ho apprezzato.
Janeka è invece una delle sorelle di Jeremy, la meno femminile di tutte e che infatti sogna di diventare cavaliere. Prenderà la palla al balzo quando vedrà Jeremy andare via di casa con Sam e li seguirà per diventare una spadaccina ammirando il cavaliere. In questo punto devo dire che forse, per rendere più verosimile la scena, avrei fatto Sam molto più titubante nell'accettarla con sé o perlomeno che prima avvertisse Jill. Altra menzione che voglio fare è sicuramente per Juliana, la nonna di Jeremy e Janeka che è in realtà una fata. Conosceremo presto le sue amiche di infanzia in particolare Kaomi che deciderà di seguire Jeremy fiutando il pericolo che lo aspetta.

Stile

Arriviamo ora al motivo per cui inizialmente ho detto che consiglio questa lettura a un pubblico di giovani adolescenti, ma anche bambini. Il motivo principale è, come detto, che si tratta davvero di una favola. Non per questo non dovrebbe piacere a un pubblico più adulto! Il romanzo infatti si legge davvero in modo piacevole, l'ho divorato perché in ogni capitolo succede qualcosa, la storia quindi ti incalza e sei portato a continuare la lettura. Il motivo vero e proprio per cui mi sento di non consigliarlo a un normale divoratore di fantasy è che anche come stile siamo su quello di una favola classica. Lo show don't tell è infatti inesistente: è tutto un raccontato, il che di per sé in questo caso non è proprio un male. Anche io da appena adolescente ho letto tantissimi libri che ho adorato che erano un raccontato continuo. Tuttavia, riprendendoli ora mi stona il fatto che appunto non venga mostrato nulla. In questo romanzo lo stile è quindi quello del raccontato. Per esempio, ci vengono descritti come sono caratterialmente i personaggi, non ci vengono presentati tramite un'azione. Le azioni naturalmente ci sono, ma quando avvengono, ce le aspettiamo le reazioni. 
Ancora un esempio: la madre Jill non vuole che Jeremy faccia il prestigiatore. Questa parte l'avrei mostrata tramite un dialogo e, approfittando di questo, avrei anche aggiunto il particolare della dipartita del marito e del figlio maggiore.
In più ci sono delle scene che sono improbabili ma che, appunto, possono andare bene in una favola. Sam per esempio si fida subito di Janeka e Jeremy e racconta dei sospetti che ha verso il re. Dobbiamo considerare che i due ragazzi sono molto giovani mentre Sam ha quasi trent'anni, quindi mi aspetterei sì, una fiducia da parte sua, ma una fiducia comunque ben coltivata dal tempo.
Stessa identica cosa per quanto riguarda i genitori di Kaomi che accettano la piccola Delen con loro per proteggerla. Mi sta benissimo che loro lo facciano ma la scena doveva susseguirsi in maniera più lenta e mi aspettavo che i genitori facessero più domande.
Tutte queste cose a cui ho accennato però, sono facilmente passabili per un pubblico più giovane, ecco il motivo della mia premessa. Da ragazzina non ci avrei fatto appunto molto caso.
Una cosa che invece ne consiglio la correzione, magari per una futura ristampa, è di controllare i refusi, sistemare la punteggiatura -la virgola non va mai tra soggetto e verbo- e di fare attenzione al pov (punto di vista) che in alcune scene è ballerino (ma sono poche).
Detto questo è una lettura graziosa, che ci fa catapultare in una terra magica, in cui magia e realtà convivono sfiorandosi appena.


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