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giovedì 28 febbraio 2019

Recensione: 'Lo scrigno cremisi: le mutazioni' di Antonello Venditti

E per concludere ottimamente febbraio, oggi parliamo di 'Lo scrigno cremisi: le mutazioni' di Antonello Venditti!


Titolo: Lo scrigno cremisi: le mutazioni

Autore: Antonello Venditti

Formato: Cartaceo (brossura)

Edito da:  Dark Zone

Genere: Fantasy

Pagine: 404

Prezzo: 14,90€





Trama

 Kabian fa gli stessi incubi da quando è piccolo; un problema che lo ha segnato e che gli fa pensare di essere nato sotto una cattiva stella. Durante un viaggio di lavoro con suo padre, però, trova un antichissimo oggetto a forma di uovo. Decide quindi di venderlo a re Almon, con l'appoggio del genitore, permettendo così non solo a se stesso, ma a tutta la sua famiglia, di migliorare la propria sorte. Il ragazzo e la sua famiglia si trasferiscono quindi a Rodash, nel Regno delle Sabbie, ospiti del re, dove finiranno per scoprire non solo gli inganni della ciclopica e insidiosa Città Torre, ma anche che Kabian è destinato ad accogliere dentro di sé l'anima del più grande stregone mai esistito. Ma i segreti intorno all'uovo - in realtà uno scrigno - sono tanti e collegati non solo ai sogni del ragazzo, ma anche a una profezia: chi riuscirà ad aprirlo avrà un potere immenso e potrà sedere sul trono.

Questo romanzo mi aveva subito colpita per la trama originale che aveva stuzzicato la mia curiosità e ora, a lettura conclusa, non posso che essere più soddisfatta di così. Ci troviamo di fronte a un fantasy, mio genere prediletto insieme allo storico, che mescola personaggi interessanti, colpi di scena in un'atmosfera che non ho avvertito in nessun altro libro, il che quindi è già di per sé un punto a suo favore. Kabian e suo padre riescono a trovare, dopo esser partiti per una spedizione, il leggendario scrigno cremisi. Il loro intento è quello di regalarlo a Re Almon sperando nella sua benevolenza. Le cose vanno proprio come si erano aspettati: il re accetta di buon grado il regalo dopo una notte di attesa e convoca tutta la famiglia di Kabian a corte. Viene affidato a ognuno di loro un lavoro sicuramente egregio. A Kabian viene conferito il ruolo di Governante delle creature animali e Affidatario delle biblioteche mentre sua sorella Sitya diventa la Pulcella del Re, ovvero la sua favorita. Presto però le cose prenderanno una piega del tutto diversa: cospirazioni e intrighi metteranno in pericolo la famiglia di Kabian e lui stesso scoprirà qualcosa di sé che non avrebbe mai immaginato. In lui scorre una magia che non riesce ancora a controllare e questo non gli permetterà quindi inizialmente di affrontare nel giusto modo i problemi che si ritroverà di fronte. Ma sarà comunque una magia così potente che lo renderà predestinato a diventare un grande stregone.


Personaggi

Kabian, il protagonista della nostra storia, già fisicamente è diverso dagli altri membri della sua famiglia. Quando scoprirà di possedere la magia ne sarò curioso e volenteroso di impararla, tanto che parlerà con Skilimisia anche quando sua madre sarà contraria. Quello che mi è piaciuto e che ho adorato come particolare perché ha assolutamente senso è che Kabian non sa usare la magia e ciò lo notiamo quando in più di un'occasione non riesce a cavarsi dai guai e anzi, combina dei disastri sbagliando le formule. Il che è più che giusto: è impossibile che un ragazzo che ha appena scoperto di possedere dei poteri magici sappia subito maneggiarli. Il fatto che ci viene mostrato come Kabian fallisca dà il giusto tocco verosimile all'intera vicenda. Siamo anche un po' stufi dei deus ex machina o dei personaggi capaci quando non si sono nemmeno allenati. Kabian quindi lo vediamo come un personaggio predestinato a grandi cose, ma allo stesso tempo non sa come comportarsi e ha paura di questa sua debolezza perché potrebbe perdere la sua famiglia non essendo in grado di salvarla.
Ho adorato la sua sorellina, Sitya, perché è una ragazzina davvero vivace e intelligente che riesce a essere irriverente abbastanza da farsi amare dallo stesso Re che decide di prenderla come Pulcella. Si devono a lei tantissime cose, come anche il nascondere la spada, una scena che ho trovato spassosa e degna di lei. Non si fa problemi a porre domande anche inopportune e la vediamo ottenere quello che vuole grazie alla sua parlantina. Un personaggio quindi che quando compare cattura sicuramente l'attenzione del lettore. Ho apprezzato anche il Dio-Re Almon, questo perché l'ho trovato, almeno sul finale, come un personaggio ambiguo e sono sempre solita preferire personaggi di questo tipo a quelli normali. C'è sicuramente qualcosa che lo affligge, i suoi sogni sono tormentati e allo stesso tempo li segue ciecamente fidandosi di ciò che gli sussurra Olion, fino a quando sembra perdere la ragione. Penso che le sue scene finali siano state davvero affascinanti e che danno la giusta conclusione al romanzo, spingono proprio il lettore ad empatizzare con lui, nonostante tutto ciò che è successo, e spingono quindi anche a voler continuare la lettura e volere subito il secondo volume.
Anche i personaggi secondari hanno carattere: ho amato Fez, con i modi un po' burberi ma affabile, Barhal che farebbe di tutto per la sua famiglia, Elgizio di cui ho provato una grande pena mentre devo ancora inquadrare bene Rasiah. Inoltre penso che sia degno di lode il fatto che abbiamo un bestiario innovativo. I mostri, gli animali, così come tutte le creature non sono già viste ma sono tutte ingegno dell'autore, come il cervallo tricorno. Questa è una cosa che mi è piaciuta tantissimo, perché è in questi dettagli che si vede la cura del proprio mondo, nel voler essere diversi e proporre qualcosa di nuovo. Quindi, anche in questo caso, è un punto a suo favore.

Stile

Nulla da dire riguardo lo stile. Scorre veloce, senza alcun errore, né di battitura né di ortografia. Si legge con tranquillità, non ho trovato scene in cui ho dovuto rileggere una parte perché poco chiara. Ammetto che a volte sbagliavo nel riconoscere Luser e Luren perché hanno nomi simili, ma nulla di assurdo comunque anche perché nel contesto si capisce. Utilizzo ottimo dello show don't tell, ci vengono fornite le giuste spiegazioni senza cadere nell'infodump, quindi a livello stilistico non ho trovato niente che non vada.

Chicca artistica!

 E devo per forza scrivere un paragrafo a parte riguardo l'arte! Perché? Perché Antonello non è solo l'autore del romanzo ma anche l'illustratore! La bellissima cover è infatti di sua creazione e sono stata anche una delle fortunate vincitrici che ha ricevuto in regalo l'albo illustrato al giveaway! Non potete immaginare infatti la mia contentezza! Abbiamo quindi una persona che in questa sua opera ha dato vita a entrambe le sue arti: la scrittura e il disegno. Vi consiglio di farvi un giro sulla sua pagina Facebook per ammirare i lavori che fa perché ne vale davvero la pena.
Giudicate voi stessi! Antonello Venditti ART


Infine, il mio voto finale: punteggio pieno!

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