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lunedì 18 febbraio 2019

Recensione: 'Quella notte il destino fu deciso' di Giada Bonasia

Ed eccoci con una nuova recensione, oggi vi parlo di 'Quella notte il destino fu deciso' di Giada Bonasia!



Titolo: Quella notte il destino fu deciso

Autrice: Giada Bonasia

Formato: Cartaceo (brossura), Kindle

Genere: Storico, Romance

Pagine: 610

Prezzo: 19,12€ cartaceo, 6,64€ su Kindle






Trama

È il 1339. L’Europa sta attraversando una grave crisi. L’aumento demografico, l’agricoltura, tutto si è fermato, niente va più avanti. Due potenze si scontrano in questo difficile scenario, l’Inghilterra e la Francia, che fanno da cornice alla storia d’amore e di tormento tra Armand e Marichelle, protagonisti, loro malgrado, di diaboliche macchinazioni e di perfidi raggiri. Il lungo periodo di guerra, scontri, riappacificazioni e di complotti tra Inghilterra e Francia – conosciuto come guerra dei cent’anni – sarà il teatro di questo incredibile romanzo che, tra intrighi, amori, tradimenti, amicizie e cospirazioni, ci coinvolgerà lasciandoci spesso con il fiato in sospeso, travolti dalle passioni, illuminati dalle speranze e spinti dal soffio del tempo che tutto lentamente trasforma e che ci spingerà al largo nel grande mare della vita.

Prima della recensione vera e propria faccio una piccola menzione al genere: è storico, ma ho volutamente aggiunto 'romance' in quanto è molto predominante nell'intero romanzo. Tutti i personaggi che andremo a conoscere, anche quelli secondari, hanno la loro travagliata storia d'amore quindi penso che sia necessario inserire anche questo genere nelle informazioni. Ma torniamo a noi: la vicenda inizia esattamente nel 1322 quando Loran perde la sua amata moglie Giselle, uccisa da quello che pensa sia il suo stesso re Sigismond. La ragazza, prima di spirare, riesce a dare alla luce la loro figlia per la quale il padre ha un destino ben preciso in mente. Decide infatti di vendicarsi del re che gli ha portato via la sua amata, di cui è convinto l'abbia uccisa perché anche lui innamorato di lei e che quindi non sopportasse di vederla tra le sue braccia. Loran scopre che anche il re ha appena avuto una bambina, e decide di scambiare le piccole. La sua intenzione è quella di crescere la figlia del re come un guerriero, alimentando l'odio verso di lui cosicché un giorno sarà la sua stessa figlia a ucciderlo. Arriviamo quindi al 1339: Marichelle è cresciuta quindi come un maschio, tanto che in molti neanche la riconoscono come una vera e propria ragazza. Celine, invece, è la 'finta' principessa di Francia, bellissima, regale e adatta al suo ruolo. La condizione del popolo però non è delle migliori: la peste che sta arrivando e la carestia stanno mettendo in ginocchio le condizioni generali della Francia, di cui il re sembra non interessarsene minimamente. Dapprima non lo sa nemmeno, e quando lo scopre non sa come intervenire. Su questo punto mi sarebbe piaciuto che se ne fosse parlato di più, posso capire naturalmente che è stato usato come 'background' ma qualche scena in più su questo argomento sarebbe stata gradita. Vediamo in contrapposizione la Francia con l'Inghilterra, ma quando il re parte alla volta del castello dei Leeds lasciando il suo castello alla regina Coleen, sarà quello il momento propizio per i danesi di attaccare. Ho apprezzato molto le scene di guerra, ci sono molti capitoli dedicati che però non annoiano e non rendono il testo pesante. Inoltre dell'intera storia mi è piaciuto non solo il periodo nella quale è ambientata, ma anche la grande quantità di personaggi. Ma di questo adesso ne parliamo nel dettaglio.

Personaggi

Come detto, i personaggi sono tantissimi. E la cosa bella è che per ognuno di loro viene dato il giusto spazio e la giusta storia. Anche i personaggi secondari sono di aiuto ai protagonisti e non rimangono lì soltanto per fare numero. Penso, per esempio, ad Almira e Thea, considerate come personaggi secondari ma che al fine della trama si rivelano essere utili e importanti per il proseguimento della vicenda. Quindi questa è una caratteristica che ho molto apprezzato anche perché immagino non sia stato facile destreggiarsi tra tutti loro. L'unica cosa di cui consiglio di fare attenzione quando ci sono così tanti personaggi è il punto di vista, che a volte è stato ballerino, ovvero appunto 'ballava' da un personaggio all'altro. Tra tutti loro naturalmente c'è chi ho amato e chi mi ha fatto rimanere molto a pensare. Ma tutto sommato, non ho odiato alcun personaggio in particolare.
Partiamo proprio con Loran, che da semplice contadino ha ereditato un feudo da quando ha salvato la vita del re. Per questo non riesce a capire come abbia potuto uccidere sua moglie incinta soltanto perché la voleva per sé. La vendetta lo logora e non fa un passo indietro, specialmente per quanto riguarda l'educazione di Marichelle e di suo nipote Armand. Si vede che li ama, ma con loro si dimostra duro quando serve e non ammette piagnistei. Penso che sia un uomo completamente accecato dal suo senso di vendetta tanto da non rendersi conto del male che fa indirettamente a entrambe le ragazze. Proprio per questo suo attaccamento alla vendetta, c'è un passaggio in cui non ho ben compreso il suo mutamento di carattere. Mi riferisco a quando, durante il suo secondo incontro con la regina Coleen, si dichiara innamorato e che per lei non penserebbe più a Giselle e alla sua vendetta. Che da una parte va più che bene, è anche giusto che Loran pensi ad altro, però penso che sia stato troppo repentino come cambiamento anche perché penso che la più adatta a lui sia Odette -e infatti sono contenta di come poi abbia preso piega la loro relazione, perché è un personaggio che se lo merita. Odette è una levatrice, ha fatto nascere Celine ed è sempre stata al fianco di Loran sin da quando lui aveva ancora Giselle, reprimendo quindi i sentimenti che provava verso di lui. Dopo la morte della moglie comunque sia non si è esposta particolarmente, rimanendogli però sempre accanto e incoraggiandolo in ogni sua scelta. Per questo penso che la più adatta a stare con Loran sia proprio Odette, ha un carattere generoso ma forte, è la donna che non lo ha mai abbandonato, che gli è rimasta fedele non facendo parola con nessuno riguardo lo scambio delle bambine. Certo, durante il corso degli eventi compie un gesto opinabile, ma sono felice per come sia finita per questo personaggio. Parliamo ora delle due protagoniste: Marichelle e Celine. Entrambe sono cresciute nell'imbroglio voluto da Loran e Marichelle si è sempre allenata, alimentata dall'odio del padre verso il re Sigismond. In molti casi la vediamo triste di questa situazione, specie quando viene denigrata perché non somiglia per niente a una donna per via dei suoi capelli e del suo modo di vestire. Allo stesso tempo però non rinuncia mai a un combattimento e più di una volta infatti riesce a salvare il lord inglese Stephan di cui si innamora. Anche Celine però si innamora di Stephan e Marichelle sente che non può competere con lei in quanto a bellezza e a eleganza. Nonostante infatti sia lei a salvare Stephan mentre Celine non fa altro che piangere, Stephan non potrà fare a meno di guardare la bellezza della finta principessa. Un amore però che comunque verrà contrastato dal re, che non vuole assolutamente che la sua figlia francese possa sposare un ragazzo inglese.
In questo intreccio amoroso c'è anche Armand, cresciuto insieme a Marichelle che ammira e ama per come è e non per come appare. L'ho trovato un personaggio dolcissimo, che dimostra quanto sia vero e puro il sentimento che prova verso Marichelle. Ogni volta che infatti la ragazza sta male, lui ha sempre una parola per lei. L'ho davvero amato e posso dire che sia uno dei miei personaggi preferiti e che la loro coppia la vedo divinamente. Non si scoraggia mai, anche quando vede Marichelle struggersi per Stephan. Eppure lui le sta sempre a fianco e quando appunto gli domandano perché lo fa, se non soffre appunto a starle vicino, lui risponde che lo fa proprio perché la ama e la vuole vedere felice. Trovo che sia un messaggio bellissimo e che fa acquistare sempre più punti ad Armand!
Un comportamento che invece non ho ben compreso è quello di Antohine nei confronti di Dominique. A volte si dimostra come un perfetto gentiluomo, a volte è spietato e oserei dire quasi 'crudele'. Non ho ben compreso il cambiamento di questo personaggio, che appunto a volte si dimostra amabile e altre volte no. A volte sembra amare davvero Dominique, altre volte sembra solo 'usarla' e basta. Probabilmente è proprio un personaggio volubile. Faccio un'ultima menzione anche a Pierre, che inizialmente non mi piaceva ma che poi ho imparato ad amare. Pensavo che fosse il solito bastardo del re pieno di propositi vendicativi, invece è dolce, stringe subito un bel legame con Marichelle e non compie nessuna azione disastrosa. Per questo anche lui mi piace.
In conclusione posso dire che: alcuni comportamenti mi sono risultati strani ma capisco anche che sia difficile maneggiare così tanti personaggi, tanto che io stessa non riesco a parlare proprio di tutti. Penso che al re Sigismond serva più polso fermo e che dovrebbe spiegare con più determinazione le sue motivazioni, cosa che renderebbe anche le sue relazioni molto più facili.

Stile

Parliamo ora degli aspetti positivi dello stile e poi darò alcuni consigli su come migliorare e affinare il testo. Innanzitutto c'è da dire che è un romanzo di ben 600 pagine, ma si legge molto velocemente perché il testo è pieno di discorsi diretti. Chi segue le mie recensioni da tempo sa che è una cosa che apprezzo tantissimo. I discorsi diretti servono per rendere più scorrevole il testo, per dare informazioni che altrimenti scadrebbero nel raccontato e per tenere alta la concentrazione del lettore. E su questo ci siamo. Ho notato inoltre che l'autrice utilizza lo show don't tell, le consiglio quindi di usarlo anche di più considerando che è sulla buona strada per renderlo ottimo. Qualche volta si cade nel raccontato ma sono casi davvero rari. Infine arriviamo al punto della cura del testo: ci sono alcuni errori di battitura, accenti e apostrofi sbagliati e alcune parole che in alcuni casi sono scritte bene e in altre male, ciò significa che c'è stata una semplice svista. Inoltre faccio notare come spesso manchi lo spazio dopo il punto. Queste però sono minuzie cui dovrebbe dedicarsi la casa editrice quando si fa correzione di bozze/editing. Consiglio quindi all'autrice in futuro, sia per una nuova edizione di questo romanzo sia per altro, di rivolgersi a una casa editrice free per avere la giusta cura che il testo merita. Detto questo, consiglio questo romanzo a chi ama gli intrecci amorosi nello scenario di un paese in guerra. Non fatevi spaventare dalla lunghezza!

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