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domenica 16 gennaio 2022

Recensione: 'Sarang: Il coraggio di amare' di Elisa Fumis

 Buona domenica a tutti!
Oggi vi porto la recensione dell'ultimo libro che ho letto, 'Sarang. Il coraggio di amare' di Elisa Fumis!


 

Titolo: Sarang. Il coraggio di amare

Autrice: Elisa Fumis

Edito da: Self Publishing

Genere:  M/M

Formato: Cartaceo & digitale

 

 

 

Trama

Kei è un ragazzo timido e senza amici. All'inizio dell'anno scolastico, nella sua classe si trasferisce Jun, un misterioso ragazzo.
I due stringono subito amicizia e Kei si scopre attratto dalla personalità dolce ed espansiva di Jun. Non sa che quest'ultimo nasconde un pesante fardello che non vuole rivelare a nessuno.
Nella mente di Kei si insinuano dubbi e deve fare i conti con la paura di perdere il suo primo amico... e non solo.
 

Ero incuriosita da questo romanzo, anche perché come molti di voi sanno adoro il genere M/M. Abbiamo una storia delicata, molto dolce, che affronta però tematiche difficili. Non immaginavo infatti che ci sarebbe stato quel tocco in più, immaginandomela all'inizio come una semplice storia tra studenti. E invece c'è molto altro.
Ovviamente questo non significa che la storia non sia adatta a un pubblico più giovane, anzi, si rivolge in particolar modo agli adolescenti e ai problemi che potrebbero insorgere in quell'età.

Un altro motivo che mi ha attratta all'acquisto di questo libro è stato anche per l'ambientazione. Il romanzo è infatti ambientato in Giappone, e da grandissima amante di questa cultura, non ho potuto non apprezzarlo. Durante la lettura ci si imbatte spesso in termini e usanze giapponesi, e per chi non ne fosse avvezzo ci sono delle utili note inserite dall'autrice che potranno aiutarvi a entrare meglio nel background culturale scelto. Conoscevo già i termini proposti, ed è tutto esatto! In questi casi potrebbe rivelarsi anche difficile la ricerca della documentazione, ma non è questo il caso.

Chi sono quindi i nostri protagonisti? Jun e Kei sono due studenti, l'uno opposto all'altro, anche se la dolcezza è la caratteristica che li accumuna. Kei potrebbe sembrare un ragazzo fortunato: ha infatti una famiglia che lo appoggia in qualsiasi cosa lui voglia fare così come lo sostiene anche quando inizia a pensare di essersi innamorato di un ragazzo, Jun per l'appunto. Ma non tutto è roseo per lui: non ha amici, si isola, è timido e insicuro, ha subito e continua a subire episodi di bullismo, anche molto forti che naturalmente minacciano la sua sicurezza. Cerca di non attirare problemi, ma viene comunque preso di mira. Jun invece sembra abbastanza forte da proteggersi da queste situazioni, ha un carattere più determinato anche perché viene da una situazione in cui ha davvero dovuto imparare a farsi gli artigli. La sua famiglia non è un modello come quella di Kei, sua madre addirittura pensa al suicidio e suo padre è invischiato nella malavita. Nonostante ciò, Jun non sembra perdere il suo desiderio di fare qualcosa nella vita, di emergere, di poter finalmente uscire da quella gabbia, e sogna di diventare un idol. Sa muoversi bene, sa ballare e questa sua passione sembra che lo aiuti molto.
Anche Kei ha una passione, gli piacerebbe poter disegnare il suo primo manga e pubblicarlo e inizia, coinvolto da Jun, alla stesura di 'Sarang', volenteroso finalmente di proporlo a una casa editrice per la pubblicazione. Kei non si sente molto sicuro di se stesso, ma Jun e la sua famiglia lo incoraggiano e gli danno il sostegno necessario di fare finalmente quel passo in più che fino a quel momento non aveva voluto fare.

Ed è qui che si sviluppano degli elementi davvero importanti nel libro.
Innanzitutto è chiaro che non tutto ciò che vogliamo nella vita si può raggiungere, o quantomeno, non nel modo che avevamo inizialmente pensato. La vita può sorprendere in altri modi, ma quand'è che le cose iniziano a smuoversi? Proprio nel momento in cui si tenta. Forse non riusciremo nell'impresa, ma il fatto di essersi messi in gioco, di essersi fatti conoscere, dà quel tocco in più che finalmente fa smuovere le cose. L'importante è quindi mettersi in gioco, non rimanere fossilizzati nella propria vita sperando che tutto cambi senza fare niente. Questo è il messaggio che più mi è piaciuto nel libro. Pensavo che avremmo avuto un passaggio scontato, ma così non è stato, motivo per cui mi è piaciuto ancora di più. Trovo che sia giusto che un ragazzo, anche se timido e insicuro, debba confrontarsi con situazioni che potrebbero sconvolgerlo. Perché sarà esattamente quello che lo farà crescere e Kei ne ha bisogno. Il motivo per cui penso che a Kei bisogna veramente dare una scrollata è data secondo me dai suoi genitori. Mi spiego meglio: vi avevo già detto che la sua è una famiglia modello, che lo appoggiano in tutto e sono sempre pronti ad aiutarlo. Ma non sempre questo potrebbe rivelarsi un atteggiamento giusto. Sua mamma dovrebbe comportarsi più da mamma che da 'fangirl', dovrebbe fare in modo che il figlio prenda il volo senza il suo continuo supporto. Lo so, quello che sto dicendo potrebbe non avere senso per qualcuno, ma pensate a un ragazzo estremamente timido. Ha sì, bisogno di aiuto, ma allo stesso tempo deve farcela anche da solo, distaccarsi dalla famiglia e magari iniziare a confidarsi non con sua madre, ma con un amico. Quando infatti inizia ad aprirsi con Shimizu sono stata felicissima per lui. Ha fatto un passo avanti, ed è giusto così. Deve iniziare a parlare dei suoi problemi e ad affrontarli anche con altre persone al di fuori della sua cerchia familiare. In quel momento si inizia veramente a crescere.

Jun è la persona perfetta per Kei, perché si completano a vicenda. Kei sente di voler aiutare Jun, anche se non ne ha i mezzi e non vorrebbe mai che Jun lasciasse la sua carriera di idol. Jun però ogni tanto ci pensa e questo è un altro passaggio che mi è piaciuto. Essere idol potrebbe essere una liberazione per lui, ma solo in quel momento e in quel contesto. C'è altro di più importante e ha la maturità per capirlo.

Sono ragazzi giovani, ma entrambi stanno affrontando delle crisi. E ognuno cerca come può di aiutare l'altro. La loro è una storia d'amore leggera, delicata, che si costruisce con calma. Il loro è stato sicuramente un colpo di fulmine ma hanno dovuto assimilarlo, capirlo, dovevano rendersi veramente conto di quello che provavano e questo di certo non può succedere in poco tempo.

Anche lo stile mi è piaciuto. Non ho trovato errori grammaticali o di battitura e ho apprezzato il fatto che ci siano così tanti dialoghi che rendono scorrevole la lettura. Il romanzo è scritto in prima persona, metodo che preferisco in testi del genere perché ci permette di capire meglio le sensazioni che provano i personaggi. Detto questo, ve ne consiglio assolutamente la lettura!


 


 


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