Oggi voglio parlarvi del primo volume di 'Una spada tra luce ed oscurità' di Roberto Donini! Buona lettura.
Titolo: Una spada tra luce ed oscurità - Le cronache di Aron
Autore: Roberto Donini
Edito da: Streetlib
Genere: Fantasy
Formato: Cartaceo (brossura) & digitale
Prezzo: 7,24€ cartaceo, 2,99€ Kindle
Pagine: 202
Sito dell'autore: qui
Trama
Aron, un guerriero che non ha memoria del suo passato, si ritrova nel
pieno di un duello con un misterioso avversario che è sul punto di
sopraffarlo. Salvato dagli ultimi poteri della sua leggendaria spada,
Eclissi, viene soccorso da alcuni contadini di passaggio. Ma, prima
ancora che possa riacquistare le forze, l'orrore della guerra travolge
lui e coloro che lo hanno salvato... E' così che, privato della sua
arma, inizia per lui un viaggio tra disperazione e speranza, draghi e
stregoni, decisioni inevitabili e scelte dolorose, alla ricerca
dell'origine della sua nemesi, il cui ultimo fine sarà imparare la
lezione più importante della sua vita e, nel contempo, salvare l'intero
regno prima che il caos travolga ogni cosa...
'Una spada tra luce è oscurità' è il primo di una trilogia fantasy. Gli altri due sono 'Il regno parallelo' e 'la profezia del mezzosangue', entrambi già disponibili e che quindi potete trovare su Amazon.
Questo fantasy ha tutto ciò che deve avere e devo ammettere con pochi cliché, cosa che ho molto apprezzato -anche se in realtà a me piacciono comunque!
Aron è un guerriero che non ricorda nulla del suo passato se non il suo nome e la sua spada, Eclissi, ormai ridotta in frantumi dopo uno scontro con un personaggio che non ricorda chi sia.
Viene tratto in salvo da una famiglia di contadini che ha comunque le ore contate: stanno arrivando dei predoni con delle Spade Elementali Superiori capitanate da Kanon e il loro villaggio verrà distrutto. Nessuno è mai riuscito ad opporsi e chiunque è morto sotto la potenza delle loro spade luminose. Aron decide di rimanere e di provare a dare man forte a quella gente. Ciò che succede non lo avrebbe mai previsto: pur di salvare la vita della figla del contadino che l'ha accudito, accetta di unirsi all'esercito di Kanon che gli affida la Spada del Fuoco, ottenuta per aver ucciso il suo predecessore. Quello che però Aron desidera è giustizia, eliminare Kanon e la sua tirannia, e specialmente trovare il misterioso guerriero con il quale si è battuto. Non si sente molto a suo agio con la sua nuova spada, nonostante sia di incredibile bellezza, è Eclissi la spada che lui vorrebbe di nuovo impugnare. Una spada leggendaria e che gli permetterebbe di affrontare Kros, la sua nemesi.
Mi piace quando ci sono spade magnifiche e luminose -non so perché ne sono proprio attatta- quindi per me è stato molto interessante leggere di come funzionassero. Ero addirittura in pena per Eclissi che si era frammentata e non vedevo l'ora di leggere di Aron che la impugnava di nuovo.
Uno dei personaggi che più ho amato è stato proprio Kros, ma di lui ne parlerò meglio nella sezione adatta.
Personaggi
Aron, il nostro protagonista, non ricorda nulla del suo passato se non che ha combattuto contro un guerriero che stava per sopraffarlo. Nonostante appunto abbia vuoti di memoria, l'onore è tutto ciò che lo mantiene. Capiamo subito che è una persona di buon cuore dato che vuole assolutamente ricambiare l'ospitalità del contadino che lo ha salvato, addirittura combattendo con loro non appena l'esercito di Kanon è alle porte. Si immola al nemico pur di salvare la vita di Misha, anche se penso sia stato comunque un colpo di fortuna. Infiltrarsi nell'esercito nemico non è infatti una cosa del tutto negativa: in questo modo Aron ha potuto anche confrontarsi con gli altri guerrieri e capire più o meno le loro motivazioni, cosa che ho trovato molto interessante.
Ma ciò che lo caratterizza davvero è la sua scissione: Aron ha infatti deciso di eliminare tutta la malvagità che c'era in lui, creando così la sua nemesi, Kros. Bisogna però puntualizzare: non si tratta di pura malvagità. Aron non riusciva a dominare il suo potere, rischiava di diventare una furia, e quindi ha pensato che questa fosse la soluzione più congeniale.
Kros, che è per metà demone e che possiede la Spada Nera, è colui che porterà la distruzione definitiva e per essere certo della vittoria si allea con il Signore del Caos, Bhaal.
Ma quello che ho apprezzato è che Kros non è che sia totalmente cattivo perché sì. E l'unico modo per riuscire a fronteggiarlo è usare un potere opposto al suo, che quindi non può essere il suo stesso spirito combattivo e vendicativo. Questa cosa, Aron non l'ha ben compresa dato che si getta su di lui nutrendolo praticamente di ciò che ha bisogno. Ma è Misha che capisce che dentro di Kros non c'è solo cattiveria ma anche amore. E che è l'unica cosa che può davvero fermarlo. Mi è piaciuto perché questo ci mostra un personaggio che in realtà potrebbe essere davvero cattivo dato che ce ne viene data una spiegazione sensata, ma allo stesso tempo questa affermazione va a mancare nel momento stesso in cui Kros, grazie a Misha, scopre un lato del suo carattere che a detta sua lo fa apparire debole e vede Misha come una semplice distrazione. In realtà non è così: Kros può amare, perché non esiste qualcuno che è totalmente cattivo, così come non può esistere qualcuno completamente buono. Un personaggio deve essere sfaccettato, proprio come lo siamo noi nella vita reale. Ed è quello che è Kros: creato, se così vogliamo definirlo, per portare del male che può essere fermato dall'amore.
L'ho così apprezzato che Kros è diventato il mio personaggio preferito.
Misha è invece una ragazza molto coraggiosa che possiede anche lei una Spada Elementale. Forse penso che verso la fine si sia un po' confusa su chi donare il suo amore, se al suo eroe o se a Kros, o se lo abbia fatto semplicemente per far finire tutto.
Una menzione speciale voglio farla a Koran, figlio del Signore dei Draghi. Entrambe queste creature si sono dimostrate coraggiose e specialmente leali. Talmente tanto che non ci pensano due volte a sacrificarsi per poter salvare ed aiutare gli altri. Credo che ci voglia davvero molto coraggio, specie per Koran, e ho amato davvero il suo discorso, di quando a mente si riferiva a suo padre ma che in realtà era rivolto anche a se stesso.
Stile
Ho trovato lo stile molto fluido anche se ci sono alcuni errori grammaticali e di battitura, tuttavia niente di grave e la cosa non è che influenza di molto la lettura. Ho trovato strano, a primo acchito, come erano disposti i dialoghi. Pensavo che quell'allineamento avrebbe creato problemi e invece mi sono dovuta ricredere, dato che invece l'ho trovato molto ma molto comodo e la lettura scorreva più fluida del previsto! Ci sono molte scene di combattimento, ma non appesantiscono e si leggono molto bene. Consiglierei giusto un po' di show don't tell in più, ma siamo decisamente sulla buona strada.
Ve lo consiglio!
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martedì 26 novembre 2019
Recensione: 'Una spada tra luce ed oscurità' di Roberto Donini
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