Se vi siete persi le mie recensioni dei primi due volumi potete recuperarle cliccando qui per il primo 'Una storia veneziana' e qui per il secondo 'Le due croci'.
Oggi vi presento quindi l'ultimo capitolo 'Mosaico: l'ultimo atto' e naturalmente anche per questo arriverà a breve la recensione!
Titolo: Mosaico: L'ultimo atto
Autore: Marco De Luca
Genere: Narrativa storica
Formato: Cartaceo (brossura) & digitale
Prezzo: 14.50€ cartaceo, 2,99€ digitale, gratis su Kindle Unlimited
Link all'acquisto cartaceo: qui
Link all'acquisto digitale: qui
Trama
Anno Domini 1607. Venezia non è più la signora del Mediterraneo del
secolo precedente, sul magnifico spettacolo della sua gloria sta per
calare il sipario. In uno degli inverni più freddi che si ricordi in
laguna, un nobiluomo viene trovato morto; sul suo corpo un pugnale
turco. L’Inquisitore Nero Fabio Florian viene chiamato a indagare sul
primo di una serie di omicidi atti a ribaltare la vera essenza di
Venezia. Sullo sfondo di queste morti c’è la volontà veneziana di
conservare l’autonomia a dispetto delle pretese ecclesiastiche e l’ombra
della riforma protestante che inizia a piegare le menti della nobiltà
lagunare. Per far luce sulla vicenda, gli eroi di Mosaico calcheranno di
nuovo le scene per l’ultimo, sanguinosissimo atto. A tutti verrà
chiesto un sacrificio. Quale sarà il prezzo da pagare per proteggere
Venezia dai suoi nemici?
«Mio Capitano… Anzi, Iñacio, vi capisco se avete deciso di disinteressarvi delle sorti di Venezia. Però non posso neanche dimenticare cos’è questa città. È parte di ciò che sono, ed è parte di ciò che siete voi, lo sapete. È la patria adottiva degli uomini e delle donne di tutto il mondo che non hanno niente, salvo che intelligenza, coraggio e ambizione. Certo, non tratta tutti con uguale generosità, voi e io lo sappiamo; ma il fatto che un puntino rosso sulla riva di uno stagno, come dite voi, sia stata resa grande dall’intraprendenza e dal coraggio dei suoi uomini al punto da trattare da pari a pari con i potenti della Terra per me significa qualcosa. Quei tempi stanno finendo? Forse sì, certo. Ma non sarò io a prendermi la responsabilità di farla cadere, se posso fare qualcosa per salvarla.»
«Mio Capitano… Anzi, Iñacio, vi capisco se avete deciso di disinteressarvi delle sorti di Venezia. Però non posso neanche dimenticare cos’è questa città. È parte di ciò che sono, ed è parte di ciò che siete voi, lo sapete. È la patria adottiva degli uomini e delle donne di tutto il mondo che non hanno niente, salvo che intelligenza, coraggio e ambizione. Certo, non tratta tutti con uguale generosità, voi e io lo sappiamo; ma il fatto che un puntino rosso sulla riva di uno stagno, come dite voi, sia stata resa grande dall’intraprendenza e dal coraggio dei suoi uomini al punto da trattare da pari a pari con i potenti della Terra per me significa qualcosa. Quei tempi stanno finendo? Forse sì, certo. Ma non sarò io a prendermi la responsabilità di farla cadere, se posso fare qualcosa per salvarla.»
Nessun commento:
Posta un commento