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giovedì 18 marzo 2021

Recensione: 'Il tredicesimo segno: eredità di tenebra e stelle' di Laura Baldo

 Oggi è il giorno della mia tappa per il Review Party per il romanzo di Laura Baldo, 'Il tredicesimo segno' primo di una quadrilogia edito da Words Edizioni. Buona lettura!

 

Titolo: Il tredicesimo segno: eredità di tenebra e stelle

Autrice: Laura Baldo

Edito da: Words Edizioni

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 2,99€ digitale, 18,90€ cartaceo

Data di lancio: 11 marzo 2021



Trama

Le leggende di Asteria narrano di un’antica guerra e di dodici paladini che salvarono il mondo da Shaitan, il Dio Oscuro, e dalla sua razza, per poi fondare i dodici regni, separati da rigidi confini. Questo per scongiurare la profezia su un ritorno di Shaitan, ma soprattutto per evitare il diffondersi della maledizione che colpisce i figli di razze diverse. Diciassette anni fa però, due ragazzi innamorati hanno sfidato le leggi. Un’eclissi ha preceduto la nascita di due gemelli e la comparsa di una nuova costellazione: la tredicesima.

Asteria, oggi
Sheratan ha da poco appreso di essere adottato. Quello che non sa è che il ragazzo misterioso che gli appare in sogno è suo fratello gemello, Ahriman, che sta spezzando a uno a uno i sigilli della prigione del Dio Oscuro. Con lui c'è Melqart, ultimo della sua razza che, con l'aiuto dei popoli nomadi delle Terre di Nessuno intende sottomettere i dodici regni. Quando l'invasione comincia, Sheratan inizierà la ricerca degli antichi paladini, che lo porterà a scontrarsi con la realtà che riguarda le proprie origini.

Questo è un romanzo che considererei epic fantasy, tra l'altro mio genere preferito, perché racchiude tutti gli elementi essenziali che ha appunto il fantasy classico. Allo stesso tempo ci sono moltissime premesse e svolte che fanno ben pensare che anche nei prossimi libri avverrà qualcosa di totalmente inaspettato e che ribalterà la situazione in particolare dei due protagonisti. Ho trovato questo primo libro ben strutturato anche nel suo worldbuilding, specialmente l'ho visto proprio come un'iniziazione. Bisognava quindi di alcuni capitoli per spiegarci tutte le informazioni di cui necessitiamo: allo stesso tempo però, non c'è alcun tipo di spiegone, in quanto è stato fatto un lavoro egregio di show don't tell che ci permette di immegerci nella lettura e di voler sapere sempre di più quello che sta accadendo. Le spiegazioni sono infatti ben amalgamate nell'azione tanto da non vedere l'ora di sapere altro. Come dicevo prima, la costruzione del mondo mi è rimasta particolarmente impressa per come è divisa, con i propri regnanti e le proprie razze. Deve essere stato un lavoro davvero lungo, quello di creare tutti questi particolari, tutte le famiglie reali -perché sì, abbiamo molti personaggi- e riuscire a introdurli nel libro senza creare confusione. Personalmente non ho avuto problemi di smarrimento e avevo ben chiara la situazione. So che l'autrice ha impiegato qualche anno per scrivere questo romanzo e si percepisce, tanto che infatti quando il libro si è chiuso con un evento che praticamente aspettavo dall'inizio, sono rimasta con la sensazione che dovevo assolutamente leggerne ancora! Ma, in sostanza, di cosa parla questo romanzo? Si racconta che dodici paladini abbiano sconfitto il Dio Oscuro Shaitan e posto dei sigilli affinché il Dio non avesse alcuna possibilità di ritornare. A quel punto, i confini dei regni sono stati divisi, questo anche per scongiurare la maledizione che colpisce i figli di razze diverse. Tuttavia, due ragazzi appartenenti appunto a due razze diverse, vanno contro tutto e tutti provando un amore che non riescono a controllare. Nascono due gemelli, che notiamo in questo libro come diversissimi -uno con poteri magici incredibili e l'altro che sembrerebbe essere una persona normale- e in quel momento appare nel cielo una nuova costellazione. I due ragazzi sembrano aver scongiurato la maledizione e sono stati divisi sin dalla nascita: Ahriman è vissuto con il mago Melqart che lo ha addestrato alla magia per fare in modo di esaudire il volere del Dio Oscuro, ovvero quello di liberarlo usando Ahri per distruggere tutti i sigilli e aprire i portali, mentre Sheratan è stato adottato da un fabbro abile con la spada che gli ha insegnato i primi rudimenti. Successivamente Shera insieme a sua sorella Lexi si uniranno a Nisan, che ha l'obiettivo opposto: ritrovare le rincarnazioni dei dodici paladini - e lui stesso lo è - e fermare il ritorno del Dio. Sembra quindi esserci una chiara oppisizione tra le due fazioni: eppure nonostante ciò, nonostante Melquart possa davvero apparire come il cattivo della situazione perché vuole risvegliare il Dio, - e magari lo è davvero - mi ha dato la sensazione che sotto ci fosse molto altro, che il Dio invece potrebbe avere una motivazione o semplicemente pazza o più che valida. Così come per esempio sono rimasta molto colpita dai poteri di Ahri e da Shera, di cui lui sembrerebbe non averne eppure qualcosa mi dice che ci sorprenderà eccome.

Personaggi

Come detto prima, i personaggi sono veramente moltissimi -anche se potete visionarli in un'appendice all'interno del libro-, quindi vi parlerò di quelli che mi hanno più colpito.
Partiamo quindi dai due protagonisti, i due gemelli divisi, Shera e Ahri. Non saprei ancora dire quale sia il mio preferito perché tutti e due hanno delle particolarità che ho adorato. Ahri mi verrebbe voglia di abbracciarlo: ha un carattere forse in alcune occasioni molto aggressivo -l'ho notato specialmente nel capitolo finale- ma per me è una facciata: è infatti un ragazzo che è sempre rimasto solo, che non ha mai avuto la possibilità di giocare da piccolo con degli amici, né è mai riuscito a stringere delle relazioni perché sempre sotto controllo da Melqart. Quando lo vediamo adulto e inizia ad avere degli interessamenti verso le ragazze, in particolare di una a cui chiede spesso di accompagnarlo quando deve andare a spezzare un sigillo, ecco che Melqart lo rimprovera e gli ordina di non farsi predere da questi sentimentalismi -e lo vediamo anche quando cerca in tutti i modi di liberare una schiava-. Questo quindi è ovvio che ci fa pensare che Ahri è tutto fuorché arrogante. Ma il suo passato ha influito negativamente sulla sua personalità, anche se lui cerca in tutti i modi di essere corretto e di fare del bene. Per questo è un personaggio che tanto vorrei si ribellasse. Allo stesso tempo però Melqart non sono riuscita a odiarlo: quando ha delle conversazioni con il Dio Oscuro che è in attesa di tornare, mi ha dato molto l'impressione che in realtà non vorrebbe usare il ragazzo e basta, che in tutti quegli anni che hanno passato insieme si è realmente affezionato a lui, però non può fare altrimenti. Ha degli ordini da rispettare e deve farlo, nulla deve essere una distrazione o un impedimento. Quindi l'ho trovato un personaggio combattuto e al momento non mi è parso ancora negativo -poi magari mi sbaglio.
Shera l'ho visto come un personaggio decisamente più vivace, con la battutina sempre pronta, che si fa ammaliare dalle ragazze, bravo con la spada, generoso con la sorellina e devoto al suo padre adottivo, Kal. Credo che anche qui il suo carattere sia comunque dettato dal fatto che, a parte la matrigna scostante, abbia vissuto una buona infanzia senza particolari problemi. Per questo lo vediamo più espansivo e per certi aspetti potrebbe appunto passare come il personaggio buono della situazione. Che lo è, indubbiamente. Dopo che gli hanno rubato un pugnale tenuto nascosto in casa, che non era un semplice pugnale, parte insieme a Lexi e Nisan, con l'obiettivo di radunare tutti e dodici i paladini. Questo lo porterà quindi a visitare diversi regni, anche il regno di Nettunia di cui per metà ne fa parte -e di cui mi ha fatto molta tenerezza il nonno -ovvero il re-, caduto nella pazzia più totale dopo la perdita del figlio Taras-. Sarà costretto diverse volte anche a combattere e si ritroverà insieme agli altri nel bel pezzo di una guerra volta alla detronizzazione dell'attuale famiglia reale a opera di Virgil ad Aresia, l'altra parte di regno che fa parte delle sue origini.
Nisan è davvero particolare: è un ragazzo delicato, con poteri straordinari, nipote del conte Naxis con cui sembrerebbe non avere un rapporto proprio idilliaco. Molto spesso le situazioni vengono risolte proprio grazie a lui e nasconde un segreto che scoprirerete durante la lettura.
Ha un rapporto tormentato con uno dei paladini che incontrerà, questo perché le loro vite passate hanno avuto una brutta separazione. Si presenta come una persona gentile, anche se spesso imbarazzato e timido. Direi quindi che abbiamo un'ottima varietà di personaggi che ho apprezzato proprio perché, nonostante siano così tanti, ognuno di loro ha una sua particolare voce e si differenzia dagli altri.

Stile

Ottimo stile, non ho trovato errori ortografici e proprio come detto all'inizio, nonostante sia un primo libro in cui davvero abbiamo bisogno di informazioni per capire cosa sta succedendo, non ci sono spiegoni che ammorbano, ma anzi leggiamo quello che vogliamo sapere durante eventi che tengono sempre alta la nostra concentrazione e non sarà assolutamente difficile seguire tutta la storia.
Questo è un romanzo che amerà qualunque amante del fantasy, ma non solo. Sono sicura che saprà affascinare anche chi vuole iniziare con questo genere, vista la scrittura fluida e la storia che incuriosisce sempre di più a ogni capitolo. Per questo ve ne consiglio la lettura!




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