Titolo: Al di là dell'orizzonte visibile
Autrice: Maria Luisa Conforti
Edito da: Pav Edizioni
Formato: Cartaceo (prossimamente ebook)
Genere: Dark Fantasy
Pagine: 96
Prezzo: 10.00€ cartaceo
Trama
Il
Sole tramonta oltre l’orizzonte di questa strana terra, mentre Entità
indescrivibili compaiono lungo le vie. Sono Esseri silenti che nel buio si
svelano e popolano mondi che nessuno potrà mai scorgere né arrivare a toccare.
Ombre che camminano in dimensioni sovrapposte alla nostra: tuttavia, qualcuno
riesce a sentire cosa si cela oltre le tenebre.
Otto
storie che attraversano il tempo, dagli albori dell’umanità fino a epoche
indefinite oltre la nostra.
Otto
storie che vagano al di là dello spazio visibile ai nostri sensi.
Otto
storie in cui avviene tutto.
Eppure,
a volte, nulla è come sembra…
Leggere questo romanzo è stata una bella avventura: otto racconti, tutti e otto legati da un genere comune ma che spaziano e vanno ad affrontare diversi temi cupi per diverse tradizioni. Ed è esattamente questo quello che ho apprezzato di più: non solo perché il genere mi affascina, ma perché si vanno a ricercare diversi aspetti, si mescolano diverse mitologie e credenze e ciò che si ottiene è una raccolta di racconti davvero sorprendenti e unici, nonostante appunto il genere sia l'elemento caratterizzante. Vediamo quindi come il dark possa essere inteso a seconda del personaggio che ci troviamo davanti o a seconda del folklore. Inoltre un argomento può essere affrontato in modo allegorico: può essere la paura di invecchiare e quindi del tempo, il timore contro tutto ciò che è paranormale, il destino che siamo costretti a percorrere. Mi sono piaciuti tutti i finali dei racconti: questo perché la maggior parte di loro termina con una frase ad affetto che mette i brividi e allo stesso tempo rende chiaro tutto il racconto. Basta una sola frase per comprendere ciò che la lettura voleva trasmetterci e direi che l'intento è riuscito. L'ho trovato ben fatto e azzeccato al genere del romanzo: la scrittura quindi è decisa e va dritta al punto dandoci quel fremito che già si era azionato mentre procedevamo con la lettura. Andiamo adesso ad analizzare i racconti, o meglio, i personaggi che ne sono protagonisti.
Personaggi
Il primo racconto è quello che mi ha colpito di più. La protagonista è una giovane ragazza che ha paura di invecchiare. Fino a quando non incontra un essere speciale dal bell'aspetto. Con una figura simile davanti non c'è posto alla paura: e infatti il suo desiderio viene esaudito. Ha timore della vecchiaia, non vuole per lei un destino del genere, e allora non invecchierà mai. Verrà portata via adesso, e sarà per sempre giovane. Più che al personaggio in sé, quello che almeno personalmente ho sentito è stata una sorta di malinconia e allo stesso tempo la cosa bella del racconto è che l'elemento dark è presente eccome, ma ci viene mostrato nel modo più calmo e dolce possibile, rendendolo quindi a mio parere ancora più inquietante. Per questo dico che è stato tra i miei preferiti. Nonostante sia molto breve ha centrato nel segno e ha trasmesso ciò che doveva trasmettere. Nel secondo la vera protagonista è Hel, il cui canto viene udito da Adalwolf, vescovo che si reca in un nuovo monastero che non lo convince sin dal primo sguardo. Hel, come sappiamo, è la dei dei morti secondo la mitologia norrena, figlia di Loki, e la vediamo quindi in contrapposizione con il personaggio di Adalwolf che in teoria non avrebbe nulla a che spartire con il suo mondo. Ma è questo ciò che mi è piaciuto: il mescolare le tradizioni e le diverse religioni. Nonostante sia un vescovo, nonostante lei non dovesse esistere per lui, sente il suo canto. E come dicevo all'inizio della recensione anche qui troviamo una frase finale ad effetto, che ci rende chiara la situazione e ci fa salire un brivido. Hel gioca con lui, prende le sembianze della donna che ama e che non ha mai potuto sposare, gli fa notare come in quel monastero non ci sia nulla di cristiano. Adalwolf è stato ingannato sotto tutti gli aspetti: per lui non ci sarà risoluzione. Il mistero e la giusta dose di ansia tengono incollati anche nei successivi racconti: una cattedrale fantasma che è visibile solo una volta nella vita e poi non ricomparirà mai più o l'evento inspiegabile di Grey Hills, dove la popolazione viene decimata e un bambino è ritrovato morto con dei segni demoniaci sul corpo. Padre John è un personaggio che non demorde nella sua lotta contro le tenebre e non si lascia abbattere da quei macabri ritrovamenti. Se Padre Will infatti lo vediamo come un personaggio perennemente in ansia, con la certezza che la misericordia di Dio ha abbandonato Grey Hills e che non rimane che pregare, John è più autoritario e intenzionato a distruggere ciò che si annida in quel posto. Il problema principale è che non si dovrebbero sfidare forze oscure e certamente più potenti. Forze che però a loro volta sono state costrette ad agire in quel modo, angeli decaduti che non possono fare altro che mietere vittime, collezionarle e finire nello stesso baratro oscuro in cui era già sprofondato Lucifero. Non c'è un vero colpevole quando si parla di costrizione: il tutto si mescola in una malinconia struggente, nell'impossibilità di riuscire a fermare il disastro in corso. Ritroviamo anche personaggi come Patecatl, che nella mitologia azteca è il dio della medicina con sua moglie Mayahuel. Entrambi sono destinati a sopportare la maledizione caduta su di loro, in un eterno rincorrersi e ritrovarsi per poi nuovamente allontanarsi. La mitologia azteca si scontra poi con quella greca, e infatti abbiamo un racconto che si concentra sul kaos, imprigionato da Zeus nella profondità degli inferi. Nonostante la sua prigionia il Kaos non si arrende sotto le minacce di Zeus: non appare infatti colto dalla disperazione, piuttosto è presentato con un ghigno malvagio e con la risata isterica. Si mostra addirittura magnanimo verso Zeus che potrebbe uccidere ma si dimostra superiore in quanto sa, che saranno le azioni dello stesso Zeus un giorno a ritorcerglisi contro. Vediamo personaggi come Naevia, destinata a sfuggire alla maledizione di Vesh, desideroso di averla con sé essendo la sua prediletta. Ma a Naevia è stato portato via qualcosa di troppo prezioso, quella figura davanti a lei con gli occhi di ghiaccio le ha tolto tutto quello che di importante custodiva e sa, finalmente, che il momento di sfuggire è finito. La morte è un elemento centrale, quando si è morti non si ha più nulla da perdere... o si può rimanere per sempre a vagare in un limbo infinito.
Stile
Lo stile in questi racconti è molto conciso e ciò che mi piace è che la morale non viene integralmente spiegata ma deve essere colta dal lettore stesso. Come già detto all'inizio mi piacciono le frasi al termine di ogni racconto, evidenziate in corsivo. Danno il giusto pathos alla narrazione.
Non ho trovato errori grammaticali e nemmeno di battitura, la lettura scorre piacevole, è interessante e non annoia. Trovo inoltre, che per quanto possa sembrare breve, ci sia in realtà dietro un lavoro certosino e una ricerca dei dettagli che ho molto ammirato. Per questo ve ne consiglio la lettura!
Bella copertina, affascinante!
RispondiEliminaVero, anche a me piace molto! Ed è perfetta per il romanzo
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