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giovedì 11 febbraio 2021

Recensione: 'Il serpente che si morde la coda' di Kenji Albani

 Oggi vi porto la recensione del racconto di Kenji Albani, 'Il serpente che si morde la coda' edito da Delos Digital!

 

Titolo: Il serpente che si morde la coda

Autore: Kenji Albani

Edito da: Delos Digital

Genere: Fantascienza

Formato: Digitale

Prezzo: 0,99€




Trama

Paleopianeta, il plotone Rho del NuFoS è in missione per soccorrere una spedizione extrazoologica. Il Rho avanza nella foresta fra compsognati e libellule giganti. Attacchi nella giungla, da parte di un misterioso nemico. Il NuFoS Fabiano cerca di capire, ma non intuisce neppure che la verità è molto più sorprendente di quel che chiunque potrebbe aspettarsi.

Anche se questo è un breve racconto di circa 20 pagine ho trovato davvero incredibile il finale. Man mano che ci avviciniamo alla risoluzione infatti, iniziamo a collegare tutto, come i pezzi di un puzzle. Ci troviamo su Paleopianeta, un pianeta distante milioni di anni luce da Plutone dove i dinosauri di diverse epoche coesistono: è praticamente come era la Terra, come fare un tuffo in un passato lontanissimo dove però, appunto, diverse epoche si mescolano e diversi dinosauri riescono a convivere in un delicato equilibrio che questo pianeta riesce a offrire. Diciamo che già questa è una cosa che mi ha fatto apprezzare il racconto, considerando che preferisco i libri fantascientifici ambientati non in un futuro apocalittico quanto quelli ambientati nel passato, tra i dinosauri. Quindi questo aspetto è stato decisamente un tocco in più che mi ha fatto amare il racconto.
Il plotone Rho del nucleo Forze Speciali è in missione sul pianeta per difendere una spedizione scientifica eztrazoologica. Il nostro protagonista è il NuFoS Fabiano che partecipa alla missione.
Un attacco improvviso li destabilizza, non sanno chi sia chi li ha attaccati, ma sono sicuramente altri umani. Ed è da questo attacco che iniziano a capitare cose strane: Bianchi, considerato morto, viene in seguito ritrovato vivo. Eppure il cadavere lo avevano visto eccome.
Gli attacchi continuano a susseguirsi e sempre più episodi incredibili accadano: vedono il tenente Malatesta attaccarli e subito dopo se lo ritrovano accanto. Il mistero inizia a infittirsi e non ne vengono a capo, fino a quando non arrivano dove volevano arrivare e allora le cose iniziano a farsi chiare.

Una cosa che ho notato da questo racconto è che bisogna proprio temere gli esseri umani, gli errori che commettono piuttosto che i dinosauri che vivono su quel pianeta. Naturalmente mi aspettavo un attacco da una di queste bestie, che qualcuno venisse divorato, qualcosa forse alla Jurassik Park e invece mi sono dovuta ricredere, in senso positivo. Anche quando tra di loro parlano dicono che effettivamente un attacco potrebbe avvenire, che potrebbero essere divorati, ma il discorso finisce lì, come se fosse però una condizione remota. E devo dire che questo aspetto mi è piaciuto, le libellule giganti sono inoffensive -almeno è quello che ho pensato dato che gli passano davanti e loro rigano dritto- non c'è il solito attacco da parte di un dinosauro, ma una battaglia c'è lo stesso. Quella da parte di esseri umani che poi andremo a vedere anche sotto un'altra prospettiva. L'umano ha bisogno di difendersi da se stesso, anche in un posto come quello è sempre l'errore umano che potrebbe mandare a monte una spedizione. Quindi è l'uomo che poi deve porne rimedio. Non sono i dinosauri, non è di loro di cui bisogna aver paura. Questo è davvero un bel messaggio che il testo lascia trasparire.

Questo come detto è un racconto, e quindi è naturalmente breve, ma dato che il background mi ha affascinata tantissimo mi sarebbe piaciuta qualche informazione in più, magari su come possano coesistere diverse specie tutte insieme. D'altro canto so perfettamente che questo è nato come un racconto e che quindi non ci si poteva dilungare molto su questi aspetti dato che ci si concentra sulla storia in sé. L'ho trovato esotico e particolare, il finale lascia aperte alcune domande e ne dipana altre. Come faranno adesso, è quella la soluzione giusta? Riusciranno a combattere e a fermare proprio quel nemico?

Mi è piaciuto anche lo stile, limpido, senza errori né di battitura né di ortografia. Show don't tell reso molto bene nonostante la brevità del racconto. Mi sembrava di essere proprio lì, anche se alcuni dettagli erano omessi dalla descrizione, avvertivo anche io l'ansia di Fabiano, l'incertezza di Malatesta che interroga degli spaesati compagni che credono di aver visto ciò che realmente hanno visto.
Il climax si mantiene sempre alto e non ho mai abbandonato la lettura proprio perché ero troppo curiosa di sapere chi fossero questi nemici e cosa avrebbero scoperto una volta arrivati a destinazione.
E devo dire che non ne sono rimasta delusa. Quindi premio questo racconto con il massimo del punteggio.



 

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