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domenica 28 febbraio 2021

Recensione: 'Purple Lilies' di Lavinia Morano

Buona domenica a tutti! Oggi vi porto la recensione di 'Purple Lilies' di Lavinia Morano edito da Brè Edizioni. Buona lettura!


Titolo: Purple Lilies

Autrice: Lavinia Morano

Edito da: Brè Edizioni

Genere: Dark Fantasy

Formato: Cartaceo & Digitale

Prezzo: 3,99€ digitale, 19,00€ cartaceo




Trama

“Purple Lilies” è un romanzo Dark Fantasy la cui tematica principale è l’idea che ogni essere vivente custodisca dentro di sé, in un angolo profondo del proprio animo, qualcosa di buono, puro e incorruttibile. Nel corso del romanzo si intrecciano storie differenti che vanno via via fondendosi in un unico racconto. Le storie principali sono tuttavia tre. La prima è quella di Clara, una ragazza che presto andrà a lavorare in un istituto per orfani sul quale circolano strane voci a proposito di streghe e di bambini scomparsi nel nulla. L’estate che precede l’inizio del suo nuovo lavoro sarà segnata da un viaggio in Egitto costellato da cattivi presagi e incubi, che sembrano metterla in guardia contro un imminente pericolo. Lei e suo cugino Luke, per il quale la ragazza prova più che semplice affetto, scopriranno di avere una missione da portare a termine e una vita da salvare. Contemporaneamente viene narrata la storia di Lilith e Keith, la coppia che gestisce l’istituto nel quale Clara andrà presto a lavorare. Dalle loro parole emerge che vi sono altri motivi dietro l’assunzione di Clara e che uno sconvolgente mistero si cela tra le mura di quell’istituto. Si fa più volte riferimento a una “Confraternita” della quale i due sarebbero a capo e i cui membri non appaiono completamente umani. La terza storia è quella di Hope, nome che significa speranza, una degli orfani dell’istituto in questione. Hope è una bambina con poteri speciali ma il cui unico desiderio è quello di riavere sua madre e trovare il calore di una famiglia. Lei intreccerà i destini di Luke e Clara con quelli di Keith e Lilith, fino a fonderli, in un crescendo emozionante e sorprendente. Vivrete questo “romanzo-viaggio” come una esperienza extrasensoriale che lascerà un segno nel vostro cuore. Come un giglio viola.

Devo dire che ho trovato questo romanzo molto ben strutturato. Abbiamo sia l'elemento fantasy che quello misterioso, in un crescendo di aspetattive che non rimarranno deluse con anche un pizzico di dark. Clara è una giovane ragazza segnata dalla perdita dei genitori. Vive una vita completamente diversa da quella di suo cugino Luke, che ha invece il padre ricco e quindi con sempre tutti i soldi che vuole a disposizione. Lei invece deve darsi da fare e cercare un nuovo lavoro e sembrerebbe esserci finalmente riuscita: accetta un lavoro da segreteria presso la Pendle Northside Home, luogo in cui però circolano le peggiori leggende, di bambini che scompaiono all'improvviso e di un covo di streghe. Durante il suo viaggio Clara è scossa da ricorrenti incubi che la mettono in guardia su dove sta andando, incubi in cui però compare anche una bambina, Hope, e ben presto anche Luke inizierà a sognarla. Clara inizia a non capire più cosa sia reale e cosa no, fino a quando dopo un viaggio in Egitto, si reca finalmente sul posto di lavoro, facendo la conoscenza di Lilith e Keith. Sembrerebbe essere una specie di orfanotrofio dove seguono diligentemente i bambini nello studio eppure è proprio qui che Clara scoprirà cosa si cela veramente nelle profondità dell'edificio, cos'è che quelle 'persone' fanno ai bambini, colpevoli di avere in loro 'la polvere di stelle', una scintilla ormai rarissima e introvabile altrove.
I destini dei nostri protagonisti si intrecceranno ben presto a quelli di Hope, una bambina che esiste realmente e che non è ancorata soltanto nei loro sogni: lei è bellissima, dagli occhi viola, intelligente e preziosa. Vediamo quindi chi sono i nostri personaggi principali.

Personaggi

 Clara e Luke sono due cugini completamente differenti: Clara è sofferente, deve darsi da fare da sola nella vita, ha sempre un ostacolo dietro l'altro da affrontare. Per Luke sembrerebbe essere tutto più facile avendo soldi a disposizione che suo padre Randall gli fornise, eppure non è proprio così. Luke, personaggio che ho preferito, ha davvero molti mostri interiori con i quali deve combattere ogni giorno. Non ha in realtà tutto quello che vuole perché il padre è assente, non lo ha mai trattato con affetto e sua madre lo ha abbandonato quando era piccolo, pensando di non essere in grado a fare appunto la madre. Ha un rapporto davvero freddo con Randall, tanto che si sentono poco al telefono e lui stesso lo chiama per nome, come a voler mettere subito una barriera tra loro. Questo ci fa subito intendere come Luke sembra non voler perdonare il padre per il suo essere anaffettivo ma vedremo che in realtà non è proprio così: quando ci sarà occasione, anche se un po' recalcitrante, Luke ci sarà per il padre nonostante i suoi mille dubbi. Luke ha inoltre un passato burrascoso che lo vede coinvolto nel suo viaggio in Giappone e al suo incontro con Hoshi. Una tragedia che ancora lo segna. Eppure Luke è ancora in grado di amare, di ricominciare, di dare a se stesso un'altra possibilità con Clara. Per questo motivo è un personaggio che mi è piaciuto, perché è deciso, si rialza, combatte fino alla fine e farà di tutto per proteggere Clara. Sicuramente dà un messaggio positivo oltre a farci capire che davvero i soldi non possono fare la felicità.
Hope è invece una bambina speciale perché ha il potere non soltanto di entrare nei sogni di Clara e Luke ma anche di schermare la propria mente e riuscire a carpire informazioni altrimenti impossibili. Devo dire la verità, ho amato Hope, però in certe occasioni mi è sembrata 'troppo speciale' nel senso che grazie a lei potesse essere risolto qualsiasi tipo di problema, come la sua vera identità, cosa sono per lei Keith e Lilith, altre informazioni legate a Luke e cosa vogliono fare gli altri membri della Confraternita. Sicuramente il personaggio è nato proprio per essere molto speciale in questo senso, personalmente avrei reso un po' più difficoltoso la sua specialità di riuscire a conoscere quasi ogni cosa. Nonostante questo non si può non amare Hope: è una bambina intelligente, ma anche delicata e sensibile: è una dei bambini che sono all'orfanotrofio e nei suoi undici anni di vita non si è legata con nessuno, tanto che è sempre in disparte a leggere. Tutto quello che vorrebbe è una famiglia e si sente di aiutare Clara e Luke per avvertirli di un pericolo imminente. Hope è davvero la speranza, il desiderio di ricominciare da capo, di reinventarsi sia con gli aspetti positivi che negativi, di affrontare il pericolo nonostante sappia a cosa può andare incontro. Mi è piaciuta in particolare la scena di lei che gioca a scacchi con Lilith, è come se lì si azionasse una scintilla in grado di cambiare le sorti.
Lilith è la direttrice e il suo fedele compagno è Keith, che ama più di qualunque altra cosa. Lilith è un personaggio che sembra rigido, severo, pauroso e Keith è colui che le fa da spalla destra senza mai tradirla. Il loro amore, nonostante ciò che fanno, è un amore davvero puro e sincero che sembra cozzare contro le malvagità che perpetrano. Com'è possibile quindi che sanno così tanto amare e odiare al tempo stesso? Sono infatti i due personaggi con un cambiamento più evidente, personaggi che ho avuto piacere di conoscere, di leggere la loro psiche e non sono mai riuscita a odiarli: è una coppia che funziona, che si ritrova dopo migliaia di anni a provare un amore differente, che li coglie impreparati. Eppure, ne sono attratti. Vogliono anche loro ricominciare, provare un'altra strada.

Stile

Stile ricco di dialoghi che per me è sempre un piacere perché mi permette di addentrarmi al meglio nella narrazione. La lettura scorre piacevole e non ho rinvenuto errori grammaticali o di battitura. L'unico consiglio che mi sento da dare è di utilizzare più 'show' quando si descrive un personaggio dato che alcuni parte le ho trovate tutte in 'tell'. I personaggi però sono descritti molto bene e cosa importante, ognuno di loro ha proprio una voce diversa che me li fa ben distinguere l'uno dall'altro.
Bello anche il finale che trasmette proprio il messaggio di speranza che sentiamo già all'inizio del romanzo, una spinta per ricominciare e anche per perdonare.
Ne consiglio la lettura!



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