Recensioni, letteratura, consigli di scrittura

Cerca nel blog

domenica 27 ottobre 2019

Recensione: 'La rosa dei venti' di Mirko Hilbrat

Oggi voglio parlarvi del libro fantasy 'La rosa dei venti' di Mirko Hilbrat, buona lettura!


Titolo: La rosa dei venti: le gocce di Lazhull Vol. 1

Autore: Mirko Hilbrat

Edito da: YouCanPrint

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo & digitale

Prezzo: 22,00€ cartaceo, 2,99€ su Kindle

Pagine: 546

Data di uscita: 10 settembre 2018




Trama

La Legione dell'Ovest si muove alla continua ricerca delle Gocce di Lazhull, lasciando dietro di sé una sanguinosa scia di morte. Kruna, il Regno della Notte Eterna, viene assediato con l'intento di recuperare una delle magiche pietre. Intanto nel Reame d'Ametista si svolge il Cerberus, un triennale evento atto a celebrare l'alleanza dei regni più importanti delle terre del Grimorio: Alexandria, Nazela e Reghanor. Rion viene scelto come candidato per l'imminente sfida e, mentre resta coinvolto nel vortice degli eventi che lo circonda, nel cuore del ragazzo s'insinuano una dopo l'altra innumerevoli domande prive di risposta: chi era prima di arrivare ad Alexandria? Chi tentò di ucciderlo lasciandogli un'indelebile cicatrice sulla schiena? Chi è la misteriosa figura in nero che incontra nei suoi sogni? L'intricato mosaico che compone La Rosa dei Venti si plasma in un antico e misterioso passato, attraverso lo Stigma di un mondo, Zaurel, e di tutti coloro che vi sono legati.

'La rosa dei venti' è il primo libro di una saga fantasy davvero corposa. Tuttavia, non dovete farvi spaventare dalla lunghezza considerando che da quando ho cominciato a leggerlo non ho avuto alcun tipo di problema e non mi sono 'inceppata' mai. Come molti di voi sanno, il fantasy è il mio genere preferito: amo quando l'autore osa, ma allo stesso tempo mi piace quando ci sono dei richiami al fantasy classico. Anche 'La rosa dei venti' li ha, e li ho molto apprezzati in quanto conservano caratteristiche originali. Prima di tutto per quanto riguarda le razze: abbiamo elfi di diverse specie come gli Hildacra, orchi, umani, Shitek e addirittura vampiri. Trovo che infatti ci sia stata molta cura nel background di Kruna: mi ha affascinata la maledizione, il loro aspetto e come i nuovi nati stiano debellando -solo per nascita- l'anatema che li ha colpiti. Ci troviamo nel mondo di Zaurel, vessato già anni prima da turbolenti guerre e ci sono dei custodi che hanno il compito di proteggere le gocce che sono state loro affidate. Non si sa quante gocce esistono né chi è che le possiede: questo per fare in modo che il Signore dell'Ovest non se ne impossessi e risvegli la Bestia che con difficoltà erano riusciti a sigillare. La storia inizia in medias res, la prima gemma appartenente al re degli elfi Fein è stata trovata e tutto il suo regno è destinato a scomparire sotto i comandi di Azaleon. Una volta ottenuto ciò che voleva, il prossimo regno da attaccare è proprio Kruna dove si pensa che sia la principessa Desma Valadier a custodire la seconda goccia. Il protagonista della nostra storia è però Rion, un giovane che si è svegliato in una grotta non ricordando chi fosse eccetto il suo nome e con una vistosa cicatrice sulla schiena. Tratto in salvo, Rion accetta ciò che è successo anche perché viene trattato con amore, ha degli amici con cui allenarsi perché sì, Rion sente di essere portato per il combattimento e sarebbe un onore per lui diventare Cavaliere dell'Ordine dell'Ametista. La sua contentezza raggiunge vette altissime quando viene scelto insieme ad altri due compagni per partecipare al Cerberus, un evento triennale che celebra l'allenza fra i tre regni di Alexandria, Nazela e Rheganor. Vincere significherebbe ottenere l'Astrum, e quella più intenzionata a conquistarlo è la principessa di Nazela, Syria. Rion la nota subito e non può fare altro che rimanere ammaliato dalla sua bellezza e dalla sua forza. Una volta terminato il Cerberus che finisce con un tradimento inaspettato, Rion verrà inoltre scelto per andare verso Kruna e impedire che i nemici riescano ad impossessarsi della seconda goccia.

Personaggi

Ci sono davvero tantissimi personaggi, per questo mi soffermerò su quelli che mi hanno in qualche modo colpita di più. Parliamo subito di Rion, il protagonista, un giovane uomo dedito al combattimento e che ha perso la memoria. Devo dire che ho alcune supposizioni su di lui ma ho deciso che ne parlerò in una sezione a parte così, chi ancora non avesse letto il libro o comunque desiderasse farsi le proprie congetture da solo, potrà evitare di leggere quel pezzo.
Rion è un protagonista che pensiamo subito sia benevolo e siamo molto incuriositi riguardo il suo passato e su quale possa essere il suo ruolo all'interno della vicenda. Mi sono anche chiesta più volte se il re di Alexandria sapesse qualcosa su di lui e glielo nascondesse. Sappiamo che è coraggioso e leale: non ci pensa due volte nel salvare i suoi amici, durante il Cerberus si è sempre lanciato contro il pericolo uscendone vincitore in più di un'occasione. Si capisce molto bene che Rion è innamorato della principessa di Nazela, Syria, eppure per quanto questo personaggio non mi dispiaccia, io Rion  lo vedo meglio con Diamanda, perché lei è una ragazza molto combattiva e specialmente molto interessante. Almeno io ho trovato la sua storia più tragica e toccante di quella di Syria.
Inoltre i due ragazzi hanno già una certa complicità dato che si conoscono da più tempo e li ho trovati davvero molto belli nelle scene in cui erano insieme.
Un altro personaggio che mi è piaciuto è Serin, tutore della principessa degli Hildacra Alandra che è innamorata di lui. Ancora non ho ben compreso se Serin ricambi i suoi sentimenti dato che in un certo passaggio forse si capisce e forse no, ma li trovo davvero uan coppia adorabile e non vedo l'ora di leggere un loro ricongiungimento dato che Serin è un personaggio buono e gentile che mi ha subito colpita. Sono anche curiosa di sapere come adesso si muoverà Alandra che secondo me, forse è anche entrata precipitosamente in un ordine di cui ancora non ho ben compreso le intenzioni.
Vorrei parlare anche del principe Mortis e del suo cambiamento: inizialmente questo personaggio non mi aveva molto colpito e ho pensato che sotto il suo tradimento ci fosse qualcosa di non particolarmente sviluppato. Invece ho dovuto ricredermi: per quanto infatti Mortis sia un assassino, mi sono sentita empatica leggendo la sua storia. Quello che mi è piaciuto è stato come lo stesso padre abbia attuato una profezia che avrebbe potuto tranquillamente non avverarsi.
Se Mortis è in quel modo, la colpa si deve dare principalmente al padre perché, proprio come dice il ragazzo, ha preferito dare importanza a delle chiacchiere e a mettere al primo posto il regno piuttosto che pensare a come stesse il figlio. L'altra parte che mi fa fatto arrabbiare per lui è stata durante il racconto della battaglia dove sarebbe morto il fratello gemello. Scoprire quindi che l'eroe della situazione è stato qualcun altro mi ha fatto davvero destabilizzare, rivalutando così il personaggio. Certo, è malvagio e le cose sarebbero potute andare diversamente, ma non mi sento di biasimarlo così tanto e capisco ora il perché di quello che ha fatto.
Così come devo dire che mi piace la motivazione del Signore dell'Ovest. Ne abbiamo avuto giusto un assaggio ma ha molto senso e mi aveva intrigata, per questo mi piacerebbe sapere di più su di lui (anche perché di solito gli antagonisti sono tra i miei personaggi preferiti, come se non si fosse capito!)

Stile

Parliamo ora dello stile che ho trovato davvero ben fatto: non è per niente pomposo e trovo che l'autore abbia utilizzato ottimamente lo show don't tell. Sono rimasta colpita di come fossero scritte bene alcune scene, sia quella di Rion che cerca una via di uscita dalla grotta, che quella della prigioniera Desma. L'autore utilizza tutti i cinque sensi, ci fa ascoltare, vedere, sentire, odorare quello che stanno vivendo. Per questo, infatti, dello stile non ho assolutamente niente da dire.
L'unico appunto, che tuttavia non è un errore, è che consiglierei di limitare l'uso dei flashback. Ce ne sono stati alcuni che potevano essere tagliati perché successivamente il personaggio ne riparla e lo spiega tramite dialogo -in una scena uscita anche piuttosto bene-. Faccio riferimento per esempio alla storia di Diamanda, che per quanto mi sia piaciuta, quando ne parla con Amira è già completa di per sé. Trovo che l'autore abbia costruito davvero un mondo molto particolareggiato e non deve essere stato facile stare dietro così tanti elementi. In alcuni casi ho notato un pov ballerino, ma capita eccome quando si controllano così tanti personaggi.

Chi è Rion?

Come vi avevo annunciato ho deciso di scrivere le mie supposizioni su chi sia Rion. Quindi, chi ancora non ha letto o semplicemente non volesse indizi, può finire di leggere qui, la recensione è comunque finita! Sia chiaro che naturalmente potrei sbagliarmi, forse l'autore ha lasciato indizi per farci credere una determinata cosa e poi in realtà non sarà così, ma mi andava comunque di illustrarvi l'idea che mi ero fatta. Sono quasi convinta che Rion sia il principe degli Shitek per i seguenti motivi: ci vengono fatte vedere in laboratorio le ali tranciate del principe degli Shitek sulle quali si stanno facendo degli esperimenti. Ci viene detto che le ali di uno Shitek raccolgono la memoria del 'padrone' e Rion non ricorda nulla e ha una ferita sulla schiena. Mi viene quindi da pensare che gli siano state tranciate le ali e che non ricordi nulla proprio perché erano le ali a essere la sua memoria. E voi cosa ne pensate? Avete letto il libro e che idea vi siete fatti?

Do a questo romanzo il massimo del punteggio

 

Nessun commento:

Posta un commento