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domenica 1 dicembre 2019

Recensione: 'Nel mondo del tempo' di Edward C. Bröwa

Oggi recensisco il primo volume di una quadrilogia fantasy, 'Nel mondo del tempo - al di là delle Valli Gemelle di Edward C. Bröwa!


Titolo: Nel mondo del tempo - Al di là delle Valli Gemelle

Autore: Edward C. Bröwa

Edito da: Self Publishing

Genere: Fantasy

Formato: Cartaceo & Digitale

Prezzo: 13.99€ cartaceo, 4.99€ ebook

Pagine: 308





Trama

 Erick è un giovane che vive nella quinta delle nove Valli Gemelle. Vuole farsi onore, diversamente dai suoi contemporanei, che si stanno abituando a una vita quieta, fatta di piccole ambizioni economiche invece che dei valori antichi. Poiché non è più epoca di battaglie, Erick decide di cercar gloria svelando l’enigma del “Corno di Angrut”, un misterioso ed enorme cono in pietra nera che sorge tra le montagne, ma è in realtà una Porta dei Mondi.
Quando lo raggiunge, ne viene inghiottito, arrivando nel Mondo del Tempo, detto anche Mondo Centrale, quello che ha la funzione di redistribuire il futuro a tutti gli altri Mondi. Lì Erick trova un regno di saggi oppresso da un tiranno sfrenatamente avido di potere, che sta per divenire un pericolo anche per le nove Valli Gemelle. Incontra pochi irriducibili, un popolo che vuole provare a riprendersi la libertà e...


Questo volume è il primo di una quadrilogia fantasy ma l'autore afferma che i libri sono sì, collegati ma possono essere letti separatamente dato che ogni storia è di per sé conclusa.
Quello che ho notato in questo libro, che l'ho giudicato sia come punto di forza che come punto da migliorare, è il background che l'autore è riuscito a creare. Parliamo prima degli aspetti che funzionano e che ho molto apprezzato, e poi, a fine recensione darò dei consigli sempre su questo punto. Si vede che c'è un lavoro veramente enorme dietro il mondo, anzi i mondi, che sono stati creati. Il paesaggio, la conformazione, la storia, sono tutti elementi che sono stati curati con particolare dovizia e che ti fanno entrare nel pieno nella narrazione. Grazie alle descrizioni infatti ci sembra di essere veramente lì, non solo nelle nove Valli ma anche altrove, così come la storia. La trama che c'è dietro ha delle salde fondamenta: ne conosciamo il passato, di cui tra poco ve ne parlerò in breve, e sappiamo già quali potrebbero essere i problemi legati a un futuro prossimo. Ho particolarmente apprezzato e trovato utile l'indice alla fine del libro. Possiamo infatti trovare un elenco non solo di tutti i personaggi ma anche dei luoghi, ed è già da lì che si nota quanta cura nel background c'è stata. Quando è così io preferisco sempre leggere prima l'indice, partire quindi con una bella infarinatura e iniziare a leggere molto più consapevole e preparata. Questo mi aiuta ad addentrarmi meglio nella storia, ed è sempre una cosa che consiglio specie quando come in queste occasioni ce ne viene data la possibilità. Partiamo ora raccontando brevemente la storia: ci troviamo in un mondo in cui conosciamo subito le nove Valli Gemelle che in passato hanno sempre combattuto tra loro. Ciò ha permesso il formarsi di nuovi eroi, di gesta valorose, di vittorie così come di sconfitte. Nonostante la guerra sia sempre tremenda ha permesso però di creare un'identità a queste terre, un'identità che i nuovi giovani vorrebbero trovare a loro volta. Ciò però non è possibile: il cambiamento climatico che ha portato un forte gelo nelle Valli ha piegato ogni popolazione. Dalla guerra si è dovuti passare al fatto che bisognava rimediare a questo grave problema, cercando di aiutarsi a vicenda. Così, sotto ordine di re Torsek, le nove Valli si calmano, si alleano fra loro tramite matrimoni e con queste alleanze la guerra finisce. Sono ora tutti uniti contro gli Jarni, popolazione che vive al di fuori delle Valli e che tutti vedono come una prossima possibile minaccia. Il re si è quindi mosso per il bene di tutti, almeno in apparenza. Non è dello stesso avviso Erick, ventenne montanaro che vorrebbe tanto un'avventura ma ora in quel luogo in cui più non si combatte, il massimo raggiungimento nella vita è fare carriera e formare una famiglia. Vorrebbe tanto emulare gli eroi del passato, essere ricordato e primeggiare in qualcosa. Quindi decide di dirigersi verso il Corno di Angrut, da dove nessuno è più tornato e scoprire da solo il segreto che cela. Naturalmente gli viene sconsigliato di farlo ma Erick ci va lo stesso. Quello che scoprirà però, non è un semplice corno ma una porta dei mondi che lo porterà nel Mondo del Tempo dove appunto il tempo scorre diversamente dalle Valli. E vedrà con i suoi occhi un popolo soggiogato dalla tirannia di Angrut, un essere ormai divenuto immortale per quanto tempo è riuscito ad assorbire. Erick ha trovato la sua avventura: anche se sa che sta perdendo ( o guadagnando?) degli anni dato che nella Valle il tempo sta scorrendo più in fretta, ha trovato il suo obiettivo. Salvare quel mondo dall'immortale Angrut.

Personaggi

Erick è quindi in cerca di avventure. Si trova in un posto in cui la guerra è finita ed è vessato dalle condizioni climatiche. Quello che non sa è che questo gelo non è casuale. C'è qualcuno che lo sta mandando per riuscire a soggiogare meglio le Valli che ha intenzione di conquistare. Una tattica davvero sopraffina, forse subdola, ma certamente ingegnosa. Erick si ritroverà davanti a un nemico senza scrupoli, catapultato in un'avventura che possiamo dire ha volutamente cercato. Vuole darsi da fare, essere come gli eroi del passato e non ha alcuna intenzione di limitarsi ad aprire bottega e creare una famiglia. Troppo noioso, troppo comune. Non ci pensa infatti due volte ad incontrare il re, discutere con lui e incitarlo a combattere per riuscire a scacciare Angrut. Il primo personaggio che incontra e che lo indirizza è il guardiano della porta dei mondi, Juni-Elm, che nonostante sia avanti con gli anni accetta di combattere insieme a Erick e gli altri. Era come se stesse aspettando l'arrivo del ragazzo, come se fosse predestinato a seguirlo. A loro si uniranno diversi uomini come Hairid il marinaio e Noray il capo di una delle tribù ancora libere e che quindi sono maggiormente minacciate da Angrut dato che non trova ammissibile che qualcuno sia sfuggito al suo giogo. Naturale quindi che cercheranno la loro alleanza e si uniranno in diverse battaglie, fino a quando incontreranno Xhawara, figlia di uno dei saggi che è stato trucidato: è una studiosa del sapere antico e decide di allearsi con loro perché potrebbe essere l'unica in grado di ristabilire l'equilibrio tra i mondi. Sicuramente è una donna forte e che non le manda a dire. Non si fa scrupolo di dire le cose come stanno e non ha alcuna intenzione di fermarsi, anche quando qualcuno non la prende molto seriamente. Così come cerca di sottolineare il fatto che non sarà mai un peso per nessuno e che è perfettamente in grado di sostenere una qualsiasi avversità dopo tutto quello che ha patito. Vuole raggiungere l'Antro dei Giganti, obiettivo che si è posto dopo la morte di suo padre.
Il personaggio che però mi ha interessato di più è certamente Angrut, dato che gli antagonisti sono quelli che mi affascinano. In questo caso non abbiamo un confronto diretto con Angrut, non è un personaggio attivo, quindi immagino lo sarà nei prossimi libri. La sua storia è interessante: anche lui è arrivato nel Mondo del Tempo passando per i varchi e ha bruciato la sua possibilità di sapere. I saggi erano infatti interessati a lui, volevano insegnargli, renderlo saggio quanto loro. Ma Angrut ha abusato anche del tempo che stava accumulando, quel tempo che più prendeva e più lo rendeva immortale: è stato proprio questo aspetto a distruggere la sua vera personalità. Si è sentito potente, migliore rispetto agli altri, glorioso di quel tempo che per lui non passava.

Stile

In questa sezione voglio ricollegarmi con quanto detto all'inizio, ovvero come migliorare un aspetto che va più che bene, ovvero la storia e il background. Come detto ci sono molti dettagli e molta cura non solo per i mondi creati ma anche per la storia che c'è dietro. Consiglio però di fare attenzione a due aspetti che in realtà sono molto comuni e che ho visto spesso fare. Quando infatti si hanno molte informazioni da dare ho notato che -e lo dico anche perché lo facevo io stessa- si tende a spiegare tutto nei primi capitoli, slittando quindi dallo show don't tell al raccontato. In questo caso infatti ci troviamo a uno stile raccontato, proprio perché appunto ci racconta tutto quello che dobbiamo sapere senza mostrarcelo. Come detto è una scelta molto comune ma consiglio sempre di non preoccuparsi e di dare le informazioni centellinandole per tutto il romanzo. Si ottengono in questo modo due benefici: il primo è che si rischia, dando subito molte informazioni, che il lettore possa dimenticarsele. Ammetto che non è il mio caso, anche perché scrivendo recensioni, sono molto attenta in queste parti tanto che mi annoto le cose più importanti da ricordare. Ma il rischio che un lettore possa dimenticarsi molte cose proprio perché state dette tutte all'inizio è alto. Quindi il mio consiglio è quello di non dire tutto nei primi capitoli ma 'spalmare' la storia e i dettagli per tutto il romanzo. Quindi il primo beneficio è che il lettore è sempre più curioso di sapere e il secondo è che non dimenticherà nessun dettaglio. Come si fa, però? In due modi, che se usati entrambi danno un ottimo risultato. Utilizzando appunto lo show don't tell, mostrandoci le gesta oppure con i dialoghi. Un'altra cosa che ho notato è che infatti ci sono pochi veri e propri dibattiti e specialmente nei primi capitoli sono un poco assenti. Il dialogo è ottimo per spiegare qualcosa purché naturalmente non sia forzato. Più dialoghi e più informazioni lungo tutto il racconto è il consiglio che mi sento di dare.
Vi consiglio di leggere questo romanzo anche perché come detto la storia merita e sono curiosa di sapere di più anche su Angrut!


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