Siamo arrivati all'ultimo libro della trilogia de 'Le cronache di Aron'! Oggi vi parlerò quindi dell'ultimo romanzo di Roberto Donini, 'La profezia del Mezzosangue'. Se vi siete persi le altre recensioni potete recuperarle cliccando qui per la prima e qui per la seconda!
Titolo: La profezia del Mezzosangue
Autore: Roberto Donini
Edito da: Streetlib
Genere: Fantasy
Formato: Digitale
Prezzo: 2,99€ su Kindle
Data di lancio: 5 settembre 2019
Pagine: 136
Trama
Sono passati diversi anni dal tradimento di Aron, che ha pagato la
propria scelta con l'esilio a vita, lontano dalla propria famiglia. Kros
e Kyra, sulle tracce di una misteriosa tavoletta, si imbattono in una
creatura dal potere oscuro e aldilà di ogni immaginazione. Le strade dei
guerrieri si incroceranno di nuovo, per l'ultima volta, e gli eventi li
porteranno a compiere definitivamente il loro destino, in un mondo che
vedrà spezzarsi i propri equilibri...
Eccoci quindi all'ultimo volume di questa trilogia fantasy. La cosa che mi è piaciuta di questi libri è che si avverte proprio un miglioramento dello stile di libro in libro, e non solo. Anche la storia diventa sempre più interessante e devo ammettere che non è mai banale. Ogni volta che mi sono figurata un modo in cui sarebbe potuta andare a finire, il romanzo mi ha sorpresa regalandomi un finale diverso da quello che mi ero prospettato. E proprio come avevo detto per il secondo volume, le cose si sono svolte non sempre positivamente per i protagonisti ma è anche giusto così, dato che rende molto più realistica la storia, ci fa provare più emozioni e ci tiene con l'ansia fino alle ultime pagine. Avevamo lasciato Aron in esilio, dovutosi allontanare sotto ordine di re Oder e del Signore dei Draghi. E così è stato: non ha mai più rivisto sua moglie Misha, non sa nemmeno che aspetto abbia suo figlio, se sia un maschio o una femmina. Ha rispettato la punizione che gli è stata imposta per aver preso Eclissi e ora fa il ronin, il cane sciolto, che si vende al miglior offerente. Tutte le sere, una volta finito di combattere va a bere qualcosa nella locanda di Alya, una giovane e bella ragazza che si è infatuata di lui. Per quanto anche Aron sente di ricambiarla perché è l'unica che lo fa sentire ancora vivo, non riesce a provare lo stesso dato che ancora pensa a sua moglie Misha. Kros e Kyra invece sono alla ricerca di una tavoletta mentre una profezia grava sulle spalle di Kros, proprio in un momento che per lui dovrebbe essere felice dato che Kyra aspetta suo figlio. In questa nuova avventura, Aron e Kros si ricontreranno e Aron tornerà finalmente a casa, dove scoprirà che i rapporti con i draghi si sono logorati e sono arrabbiati in quanto hanno scoperto che stanno scavando una galleria per raggiungere dove è sepolta Eclissi. Il re Oder che viene incolpato non ne sa nulla, ma allo stesso tempo non vuole permettere ai draghi di ottenere il predominio di quella zona che a loro non appartiene. La guerra sembra essere ormai sul punto di scatenarsi. Un nuovo nemico appare, ed è talmente potente che solo un estremo sacrificio potrebbe sconfiggerlo, un sacrificio che però deve essere portato a termine innalzando due spade leggendarie.
Personaggi
Se nello scorso volume il protagonista era certamente Kros, ora ritroviamo Aron come personaggio principale, nulla togliere a Kros che avrà comunque il suo ruolo decisivo nel romanzo. Come abbiamo appreso dallo scorso volume, Aron è in esilio e adesso combatte per il miglior offerente facendo il ronin. Di questa parte ho apprezzato praticamente tutto: il fatto che vengono menzionate e utilizzate armi giapponesi -che adoro, quindi mi è molto piaciuto- e la scena successiva con Alya. Anche se comunque avrei sempre 'tifato' per Misha dato che è sua moglie, la parte di Alya mi ha colpito tantissimo, facendomi proprio stare male. L'ho trovata delicata, per nulla assurda o esagerata, e ho visto in quell'estremo gesto una finezza che non vedo spesso in scene come queste. Aron è ancora innamorato di Misha, ma non può fare a meno di pensare a Alya, quella ragazza così giovane e bella che si è infatuata di lui e che cerca di farglielo capire in ogni modo. Per lui ha significato molto: in una vita che stava ormai conducendo senza alcun obiettivo, lei con i suoi sorrisi gliela rischiarava almeno un po'. E il suo gesto è stato fondamentale per la salvezza dello stesso Aron: la scena dove loro due sono in mezzo alla neve è molto toccante e per nulla sdolcinata. Direi che ha un equilibrio perfetto e l'ho riletta due volta, non perché non l'avessi capita, ma perché mi stava piacendo troppo. Per questo annovero Alya tra i personaggi che più mi sono piaciuti.
Ho trovato anche incredibilmente dolce Emyr, un bambino di pochi anni che è comunque obbediente a sua madre ma che naturalmente ogni tanto si lascia distrarre da ciò che vede intorno, come tutti i bambini. Le scene tra lui e Aron le ho trovate molto belle: Aron vorrebbe tanto dirgli chi è, ma è come se ancora non fosse arrivato il momento o non ci riuscisse. Emyr vorrebbe tanto avere un padre, vede che gli altri bambini lo hanno e quindi si sente diverso. Misha ha cercato come poteva di non farlo sentire così, standogli accanto il più possibile e regandogli dei giocattoli. Aron cercherà quindi di approcciarsi a lui con molta cautela, il che l'ho in effetti trovato un ottimo modo per non fargli venire alcuno shock. Kyra è un personaggio che si è dimostrato sempre combattivo, anche in un momento in cui dovrebbe essere al riposo dato che è incinta. Ma combatte insieme a Kros, fa di tutto per aiutare ed è tormentata da degli incubi che hanno come protagonista Abadir, il suo fratellastro. E il nemico di questo romanzo sarà proprio lui che si presenta però come il salvatore che ha intenzione di portare una pace in un mondo che sarà privo di demoni e draghi, ma dove ci saranno solo creature libere. Peccato che, nonostante questo possa anche essere un bel quadretto, Abadir ne sarebbe il tiranno. Per poter fermare un potere così forte, Aron e Kros, da nemici che erano, dovranno unire le forze, innalzare le loro spade e combattere insieme. E questo è stato per me un degno finale, con tutto quello che accadrà dopo.
Stile
Anche questa volta ho trovato lo stile molto pulito e semplice. Ogni scena va dritta al punto, quindi non ci ritroveremo mai a leggere capitoli dove non succede niente o che possono annoiare. Sempre molti i dialoghi, cosa che naturalmente apprezzo, e sempre con il suo stile unico che come vi ho detto anche nelle precedenti recensioni non si fa fatica a leggere. Ho trovato pochissimi errori, molti di meno rispetto agli altri libri, per questo considero ogni romanzo un salto di qualità che fa l'autore. Che dirvi quindi, se non di leggere questa trilogia fantasy!
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venerdì 13 dicembre 2019
Recensione: 'La profezia del Mezzosangue' di Roberto Donini
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