Recensioni, letteratura, consigli di scrittura

Cerca nel blog

lunedì 23 dicembre 2019

Recensione: 'Parentele di cuore' di Anna Pia Fantoni

Abbiamo già conosciuto Anna Pia Fantoni con il suo 'Io sono la preda' e oggi sono contentissima di portarvi la recensione del suo nuovo romanzo, 'Parentele di cuore'!



Titolo: Parentele di cuore

Autrice: Anna Pia Fantoni

Edito da: Self publishing

Genere: Romanzo di formazione

Formato: Cartaceo (brossura), Kindle

Prezzo: 12.48€ cartaceo, 2.99€ Kindle

Pagine: 208




Trama

L’esplosione di una palazzina, causata da una fuga di gas, sconvolge la vita tranquilla e ordinaria di tre famiglie legate da vincoli d’amicizia e di affari. Stella e Marta, Quintino e Filippo vengono accolti nella casa di Giorgio, un amico comune: saranno suoi ospiti finché, superati i lutti e le perdite, non avranno riacquistato la lucidità e l’energia necessarie per riprendere in mano le proprie vite.
La convivenza forzata e il conseguente azzeramento di ogni privacy faranno però affiorare vicende irrisolte, sentimenti negati e verità nascoste, che saranno le cause scatenanti di nuovi conflitti da affrontare e risolvere, cercando ognuno la propria chiave per maturare e scegliere la via da percorrere.

Parentele di cuore è un romanzo corale, che racconta di sentimenti, pregiudizi ed egoismo, svelando debolezze, miserie umane e un’irrefrenabile voglia di cambiamento.


Ho amato 'Io sono la preda' e non ho potuto far altro che amare anche questo. Trovo che sia strabiliante come l'autrice riesca a giocare con diversi personaggi con uno stile impeccabile, creando una storia che non riesce a farti staccare dalla lettura. Mi è capitata la stessa cosa con il primo romanzo e anche per 'Parentele di cuore' è stata la stessa cosa. Ormai posso considerare l'autrice una garanzia, che non ti delude mai qualsiasi storia possa presentarti. Questo romanzo intreccia le vite di diversi personaggi che si sono ritrovati a vivere insieme dopo l'esplosione di una caldaia che ha distrutto mezza palazzina e ucciso alcuni familiari dei protagonisti. Giorgio Manfredini, che ha una bella villa, si offre di aiutare i suoi amici e li invita a stare con lui liberandoli da quei brutti motel dove sono stati costretti ad andare. Questo finché ognuno di loro non avesse trovato una nuova sistemazione. Ma ben presto, essere così tanti in una sola villa anche se spaziosa, fa sorgere inevitabilmente dei problemi. C'è chi aiuta, chi non fa nulla, chi rinfaccia qualcosa.
Sicuramente quella villa non è più un posto dove tutti possono convivere in modo pacifico. La cosa bella è che i personaggi sono strutturati così bene che o li ami o li odi. Ma di certo non puoi rimanerne indifferente. Ed è un romanzo che manda un messaggio davvero importante: i legami familiari sono fondamentali ma esistono anche delle possibilità in cui la famiglia anziché aiutare distrugge quella che è la vita e la personalità di una persona. A quel punto, sono gli amici che possono dimostrare di essere una vera e propria famiglia, anche se non ci sono legami di sangue.
Non è infatti necessario essere imparentati per capire o supportare una persona, ma basta conoscerla e volere il suo bene.
Ed è questo quello che traspare durante la lettura del libro: per esempio, Filippo, che è sempre stato al pari di uno sconosciuto nella sua famiglia riesce a ricevere amore e affetto dal suo amico Michele e da suo padre, Giorgio. I legami sono nodi che si vanno a stringere indipendentemente dalle relazioni che uno può avere con l'altro: e per me non c'è nulla di più vero.
Andiamo quindi a conoscere i protagonisti di questo romanzo.

Personaggi

I personaggi di questo romanzo sono davvero tantissimi, quindi cercherò di concentrarmi su quelli più importanti o che comunque mi hanno lasciato qualcosa. Inizio col parlare proprio di Filippo, diciassettenne che odia i suoi genitori, Maresa e Quintino, razzisti e ignoranti ma fervamente cattolici. Filippo viene infatti costretto a frequentare la chiesa, deve sorbirsi i loro discorsi di quanto il paese vada male con tutti gli extracomunitari in giro e i suoi interessi futuri non vengono calcolati. Filippo odia i numeri ma sua madre vuole che si iscriva alla facoltà di Economia e Commercio solo perché hanno la possibilità di trovargli subito un lavoro. A loro non importa quello che vuole davvero lui: non importa se preferisce fare altro, se invece di andare in chiesa vuole incontrarsi con Michele e, sapendo come sono, non osa parlare della sua relazione con il ragazzo che non è semplice amicizia. Quando Filippo si ritrova a vivere a casa di Giorgio, padre di Michele, si rende conto che sua madre non le manca e Quintino è assente come sempre. Inoltre si vergogna di lui perché in casa non dà una mano, lascia tutto sporco aumentando le faccende di Pina, e anche a lavoro non fa nulla tanto che alla fine Giorgio è costretto a cacciarlo. L'esplosione li ha coinvolti tutti e ora si ritrovano a condividere bene o male lo stesso spazio. Filippo può essere contento di stare più tempo con Michele, così come Marta che è molto amica di Elettra. Ma la convivenza non funziona molto bene con gli altri: a parte i problemi che sorgono a causa dello scarso, anzi del tutto assente, coinvolgimento di Quintino, Giorgio dovrà confrontarsi con Stella e dell'arrivo improvviso della sua ex moglie, Samantha. Samantha è un personaggio che è riuscito fin troppo bene: non si può non odiarla. Quando leggevo le sue scene storcevo sempre la bocca per quanto avrei voluto prenderla a calci. E penso che se un personaggio ti provoca certe emozioni, per quanto negative che siano, vuol dire che è stato scritto magistralmente. Samantha torna per far visita a Michele che si è infortunato dopo l'esplosione della caldaia ma tutti i suoi salamelecchi sono di quanto di più falso quella famiglia abbia mai visto. Samantha non si è mai occupata dei suoi figli, tanto che Elettra nemmeno se la ricorda e quindi la manda al diavolo quando lei cerca di correggere la sua educazione. La si odia quando cerca di separare Michele e Filippo quando capisce che tra di loro non c'è semplice amicizia. Eppure c'è un momento che mi ha lasciato ragionare: ovvero quando Giorgio ripensa a tutto quello che ha fatto e come si è comportato con diverse persone. Riusciamo a entrare nell'ottica di Samantha che non sarà sicuramente la donna più buona del mondo ma che comunque aveva sempre messo le cose in chiaro. Non avrebbe voluto avere bambini e Giorgio pensava che prendersi cura di lei equivalesse a regalarle tutto quello che voleva per poi finirla lì. Si rende conto che non c'è mai stata una vera e propria relazione e questo anche per colpa sua. La sua relazione con Stella è destinata a vagare in un limbo. Stella è infatti l'ex moglie di Alberto, e anche se ha sempre provato qualcosa per lei e lei lo ricambia ancora non riesce a fare quel passo in più perché si sente di tradire l'amico, a cui tra l'altro, ha anche nascosto le sue scappatelle con la sua amante di cui Stella era all'oscuro. Per questo alla fine Stella scoppia, non ce la fa più. Sente che ha bisogno di riprendere in mano le redini della sua vita e andarsene via con sua figlia Marta. Anche Filippo e Michele avranno un confronto, dove ho trovato Michele eccessivamente egoista. Pur di avere Filippo per sé non pensa alla sua felicità, a quello che potrebbe davvero emozionarlo dopo che ha vissuto una brutta vita disseminata solo di episodi infelici. Quando arriva per lui un'occasione per sorridere veramente per la prima volta, Michele avrebbe dovuto capire subito anche perché non lo avrebbe perso a prescindere.
Trovo quindi che il lavoro che c'è dietro tutti questi personaggi sia qualcosa di fantastico. Quando lo leggerete vi renderete conto di come tutto si incastra e combacia perfettamente.
Un lavoro difficoltoso, ma ben riuscito.

Stile

Come detto a inizio recensione, l'autrice è una garanzia. Non ho trovato un errore che fosse uno, neanche con la lente d'ingrandimento! Questo romanzo ha uno stile a cui do un 10/10 pieno più che meritato. L'autrice non si perde in nessun infodump, va dritta al punto, esprime chiarezza utilizzando soltanto i termini essenziali, ci mostra e non ci racconta, ogni sfaccettatura del carattere dei personaggi ce la fa vivere attraverso scene d'azione. Non serve quindi che lei ricalchi ciò che è in grado di mostrare. Non avendo quindi nessun consiglio da dare, perché per me deve continuare così, do il punteggio pieno a questo romanzo.

2 commenti: