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venerdì 30 ottobre 2020

Recensione: ' Siero Nero' di Matteo Kabra Lorenzi

 Dopo la segnalazione, eccomi qui a parlarvi di 'Siero Nero' di Matteo Kabra Lorenzi! Buona lettura!


Titolo: Siero nero

Autore: Matteo Kabra Lorenzi

Edito da: Publistampa Edizioni

Formato: Cartaceo (brossura a filo)

Pagine: 536

Prezzo: 20,00€




Trama

Kabra è il cantante e frontman dei “Sesto Elemento”, rock band che da qualche anno ormai è protagonista assoluta della scena musicale nazionale. Nell’intrecciarsi delle vicende personali – che lo hanno visto sin da quando era bambino trovare nella musica un abbraccio consolatorio e una spinta motivazionale – con quelle della lunga, travagliata e ricca storia del suo gruppo, egli vedrà sconvolta la propria esistenza da una proposta irrinunciabile – per la sua emergente carriera da solista – della stessa casa discografica che ha sotto contratto la band. Da quel momento sarà roso dal tarlo della fama e del successo, e un vertiginoso vortice di menzogne e scelte sciagurate metterà in discussione l’intera esistenza del protagonista, fino a quando il castello di bugie crollerà definitivamente, scombussolando i fragili equilibri della sua vita e mettendolo definitivamente a nudo di fronte alle proprie responsabilità… Una storia di amori, amicizie, musica e vita. Un viaggio di trent’anni nei labirinti delle fragilità dell’uomo

Questo è un romanzo, che come spiega l'autore alla fine, racconta la storia del suo gruppo musicale, di come si è evoluto in trent'anni di attività. Alcuni personaggi conservano i loro nomi reali, altri sono stati cambiati e così come ci sono eventi accaduti realmente, altri sono stati romanzati. Devo dire che ho trovato davvero interessante la storia di questa band e di come la loro passione è nata. Il nostro protagonista, ovvero l'autore Matteo Lorenzi in arte Kabra, ha da sempre provato un amore incredibile verso la musica, un amore alimentato anche dalla sua famiglia. Così, sin da piccolo ha sempre cercato cassette, cd che riuscissero a smuoverlo e a farlo sognare. Tanto che decide insieme ai suoi cuginetti Enrico, Marco, Tiziano e Carlo di fondare il suo primissimo gruppo, 'Le Dames du Lac' perché era al femminile che andavano di moda i nomi di gruppi musicali! Grazie a questi primi passi, Kabra inizia a costruirsi il suo futuro musicale, arrivando poi a ricevere diverse proposte. C'è Sex che gli propone di incidere il suo primo CD, il suo nuovo gruppo formato da Simo, Miché, Mario e Dany costantemente alla ricerca di un chitarrista che non si sa come dopo un po' di anni li molla sempre. E si riparte alla ricerca di un sostituto.  Roby e Simo lo inviteranno a entrare nei Comerider come tastierista fino a quando non formerà appunto il suo gruppo definitivo, i 'Sesto Elemento'. La vita dei Sesto Elemento va anche oltre alla musica: andremo infatti a vivere i drammi che ognuno ha anche nella propria vita privata, fatta di amori, delusioni, incidenti e lutti. Molti personaggi infatti si ritroveranno a dover metabolizzare la perdita di una persona cara, che li porterà inevitabilmente o ad allontarsi dal gruppo per un po' o a lasciarlo. Sentiamo quindi quello che vivono i personaggi anche quando non sono in sala a provare i loro testi, come reagiscono anche quando tutto sembra andare male e non c'è modo di risalire o di far andare via quel siero nero che sembra infettarli dal profondo dell'animo.

Il siero nero

Il romanzo è intervallato da alcuni capitoli che trattano 'il presente' denominati appunto Siero Nero. Gli altri capitoli ci raccontano invece com'è che il nostro protagonista Kabra sia arrivato al punto in cui è ora, un punto di rottura e che sembra anche di non ritorno. Ha commesso dei terribili sbagli sia con la sua famiglia che con il gruppo. Questi due elementi, assolutamente indispensabili nella sua vita, si distruggono nel giro di poco tempo e man mano che leggiamo gli altri capitoli cerchiamo quindi di capire come sia arrivato a quel momento, considerando che lo vediamo sempre molto attaccato al suo mondo. Certo, Matteo ha avuto diverse complicazioni sentimentali nella sua vita, prima con Cleo, poi con Monica, con Syria, fino ad arrivare a sua moglie a cui ha nascosto un segreto che però verrà ugualmente a sapere. A quel punto lei si allontana insieme ai loro figli e Kabra si vede un altro mattone cadere sulla testa quando il suo gruppo lo caccia in seguito a un gravissimo incidente che li ha visti coinvolti tutti, in special modo Dany. Sono rimasta infatti terribilmente dispiaciuta per quello che è accaduto a Dany, ancor di più dopo aver scoperto in che modo. Un modo evitabile e che era addirittura organizzato nei minimi dettagli. Quando tutti i pezzi formano finalmente il puzzle che Matteo stava cercando, ecco che si sente corrodere dal siero nero che sembra avergli anestetizzato la vita. Matteo si era lasciato incantare  sia da Falcinelli che dall'avvocato Fumagalli del gruppo Super Vox con cui avevano firmato un contratto. Lo avevano infatti spinto a puntare come solista, perché cosa avrebbe fatto con l'avanzare dell'età? Non sarebbe stato molto meglio avere un pubblico suo, come cantante? Il gruppo a un certo punto non avrebbe potuto mandarlo oltre, quell'oltre che Kabra stava proprio cercando. Aggiungiamoci poi la lite con Donatello Riva che lo accusa di aver copiato di sana pianta una sua canzone ed ecco che giungiamo al disastroso incidente che ha visto coinvolti tutti i membri del suo gruppo. Sono colpita anche dal carisma e dall'autocontrollo che ha esercitato Dany, quello che più ci ha rimesso quando non aveva proprio nulla a che fare con tutto il disastro avvenuto. Dany ha perdonato e sono rimasta affascinata dalla sua scelta perché mi sono messa nei suoi panni e non so se avrei fatto altrettanto. Poi con mente lucida cerco di fare il punto della situazione e capisco che è invece un modo per prendere coscienza di quanto è avvenuto e di non far ricadere la colpa su un'unica persona o un unico evento. Si è comportato come un grande, andando avanti e procedendo con la sua vita senza farsi corrodere da alcun siero nero come invece stava accadendo a Kabra. Allo stesso tempo, c'è sempre modo per redimersi, anche se forse lo si comprende troppo tardi. Kabra infatti prenderà coraggio, affrontando uno ad uno tutti i problemi che ha incontrato. Telefonerà a tutti, incontrerà chi potrebbe pestarlo, ma lo fa perché ha capito che è arrivato in un punto che o sarà di non ritorno o che darà una svolta alla sua vita se soltanto deciderà di non farsi più corrodere nell'animo. Ho trovato questo passaggio molto motivante, perché anche quando sembra che ormai tutto è perduto la forza di volontà, l'amore che prova verso gli amici e la moglie, è alla fine più grande e potente di qualsiasi altro danno che potrebbe aver causato. Certo, l'amore non basta. E Kabra lo sa, e ci mette la faccia. La fiducia è un qualcosa che si costruisce con così tanta fatica negli anni e che poi si sgretola nel giro di pochi secondi. Recuperarla è ancora più difficile. In questo romanzo quindi non troverete soltanto la vita musicale di un gruppo trentennale, ma anche i loro dissapori e come un equilibrio ben costruito possa perdersi con scelte egoiste. Scelte che sì, appunto possono sempre egoiste, ma in quel momento forse non si è pensato alle conseguenze e alcune persone possono essersi messe di mezzo per trarti in inganno. Ciò che non manca è certamente la passione che ognuno mette in quello che fa e di quanto hanno sempre creduto nel loro progetto, sia nel bene che nel male, che li ha visti uniti come una vera famiglia. E una famiglia deve restare unita, per quanto possano far male le decisioni altrui.

Stile

Come dicevo, i capitoli sono intervallati dal passato e il presente 'siero nero'. Scopriamo quindi come è nato il gruppo e come Kabra sia arrivato come lo abbiamo visto in quei primi capitoli. Il romanzo si presta quindi come racconto, tanto che i dialoghi non sono in effetti tantissimi e sono riportati in corsivo. Vengono scelti quelli più importanti e che danno una vera scossa al capitolo. Trovo che sia una scelta giusta dato che si sta appunto raccontando la storia della sua vita, l'unica cosa che avrei fatto è sfoltire alcuni paragrafi. Ci sono infatti alcuni dettagli che fanno capire perfettamente che non si tratta di un aneddoto inventato perché ha appunto caratteristiche molto specifiche. Il che non è assolutamente un male ed è quello che dà pepe alla narrazione e che ci fa conoscere meglio i personaggi, ma qualcosa poteva essere tolto e non avrebbe penato all'intero romanzo. A parte questo non segnalo alcun errore né di battitura o ortografia  e penso che possa interessare molti, specie chi di musica se ne intende e vuole anche conoscere i testi originali delle canzoni di Kabra, dato che molto spesso, a seconda della situazione, l'autore ci propone appunto i testi delle sue canzoni. Un'idea che ho trovato davvero molto bella e che ci fa entrare nel vivo del momento che ha appena passato!



giovedì 29 ottobre 2020

[Segnalazione] 'In te ho nascosto un lago' di Marco Fortuna

 Oggi vi segnalo 'In te ho nascosto un lagoì di Marco Fortuna, 30 componimenti poetici che raccontano passato e presente. Di seguito tutte le informazioni. Ringrazio L'Altrove Ufficio Stampa per il comunicato.

 

 

Titolo: In te ho nascosto un lago

Autore: Marco Fortuna

Edito da: LietoColle

Genere: Poesia 





La poesia di Marco Fortuna è esistenza, contemplazione della natura, diluizione del dolore. È nostalgia e rinnovamento, aspirazione a un nuovo umanesimo.

La parola divenuta immagine: i versi del poeta, confluendo nella narrazione del sentimento universale, diventano socialità e rappresentazione dell’uomo, nei cui dolori, gioie e illusioni, da sempre, si scopre la totalità della vita.

 

“Nella poesia ci emozioniamo per qualcosa che capita a noi stessi e non, di riflesso, per qualcosa che capita ad altri. È una delle cose preziose che servono per farci ‘sentire’ che siamo ancora vivi.” [Marco Fortuna]

 

Ecco la casa di terra dove bambini

scaldano davanti al fuoco

le gambe scarne

e sfogliano il granturco

nell’odore di fango e paglia.

Poche le parole che cadono dalla bocca

e poi il fuoco si spegne

la notte si raffredda.

Le finestre spoglie,

senza vetri,

guardano il campo

dove una lepre fulminea passa.

Sulle canne dello stagno

la libellula dorme quieta.

Ogni poeta eleva la nostalgia come suo elemento centrale. Forse sì, ma in Fortuna, questa meditazione sul passato e sul ritorno possibile, senza essere troppo drammatizzata, si riempie di particolari (dico proprio di particolari fisici, di cose, di modi delle materie) così bene elencati, confessati, acquisiti e infine immessi nel tessuto del testo, da conferire all'opera un tenore di originalità. Insomma, non un canto funebre sul mondo, ma poesia rivitalizzante il mondo. Il mondo poetico di "In te ho nascosto un lago" è un mondo non perduto; è solo il mondo della conoscenza dell'azione affettiva.

Marco Fortuna è nato e vive nelle Marche, una regione dove le montagne, le colline e il mare cullano i suoi sogni, parlano al suo animo e ritornano con accenni e ricordi nei suoi scritti. Il suo amore per la poesia è iniziato tra i banchi di scuola e si è rinnovato sempre con intensità. Ha iniziato a scrivere poesie nel 2000 ed ancora oggi coltiva questa passione. Una ricerca costante, un viaggio nel cuore dell’uomo. I suoi interessi letterari nel tempo hanno spaziato in ambito teatrale con la stesura della pièce "Le parole possono cambiare il mondo", messa in scena per la prima volta dalla compagnia teatrale i Lo.co.s. nel 2016 al Teatro Nuovo di Capodarco di Fermo. Prossimamente verrà presentato, in tour per l’Italia, un nuovo spettacolo teatrale dal titolo “L’amore non basta”, incentrato sulle contemporanee forme di solitudine. Importanti le collaborazioni con musicisti di fama nazionale e internazionale come il M° Fabrizio De Rossi Re, il M° Roberta Silvestrini, il M° Paolo Quilichini, il M° Davide Martelli e il M° Antonio Ferdinando De Stefano che ha musicato una sua poesia per uno spettacolo teatrale andato in scena a Bruxelles. Con il musicista Fabio De Sanctis ha musicato alcune delle sue poesie interpretate dall'attore e poeta Sergio Soldani.