Buonasera a tutti!
Per il gruppo di lettura 'Solo editoria non a pagamento', per questo mese di maggio stiamo leggendo 'Siamo come le lumache' di Laura Moreni. Ora che ho terminato la lettura, passo quindi alla mia recensione!
Titolo: Siamo come le lumache
Autrice: Laura Moreni
Edito da: Bertoni Editore
Genere: Narrativa contemporanea
Formato: Cartaceo & digitale
Prezzo: 8,50€ digitale, 18,05€ cartaceo
Trama
Una telefonata imprevista, ricevuta di domenica mattina, turba la tranquillità e la monotonia della vita di Tilda, che è costretta a partire all’improvviso verso le sue zone d’origine. Inizia così un racconto in cui le vicende del passato dilagano via via nella narrazione, delineando gli eventi cruciali che hanno segnato la protagonista e i suoi amici d’infanzia, Anita, Gubo e Dodi. Con il rammarico dell’età matura, e attraverso il disagio che ha condizionato buona parte della sua vita, Tilda ripercorre la storia e le scelte di ognuno di loro, l’inadeguatezza e l’immaturità, nella speranzosa ricerca di ciò che pare ormai andato perso.
Leggere questo libro è stato molto emozionante per me; perché mi ha fatto riflettere, mi ha fatto spesso domandare a che punto della mia vita sono arrivata, mi ha fatto ripensare spesso al passato, proprio come accade alla nostra protagonista, Tilda, che per una caduta improvvisa di sua madre ormai anziana deve ritornare nella sua zona di origine e fare i conti con un passato che stava cercando di dimenticare, o che comunque, pensava sarebbe rimasto così, statico nella sua mente.
In questo suo viaggio, il passato tornerà a farle visita e sicuramente nulla rimarrà esattamente come era prima e tanti nodi che erano rimasti ancorati in un'epoca lontana saranno per essere sciolti. Ci sono molte tematiche che mi sono piaciute di questo romanzo, quella principale è sicuramente data dal lato romantico della nostra protagonista. Ho pensato a diversi ritorni di fiamma, qualche altro tipo di finale del genere e invece ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Non dirò ovviamente cosa accadrà ma è stata una scelta che mi ha convinta, che era proprio ciò che serviva a Tilda, quello di rimettere in ordine, fare i conti con le persone del suo passato che erano sparite, e riscoprire attraverso di loro se stessa e la sua voglia di tornare ad amarsi e di non pensare alla sua vita come un qualcosa di già avviato, che non si può modificare in nessun modo. Il coraggio di prendere delle decisioni che portano non soltanto a cambiare la nostra quotidianità ma anche la vita delle persone che ci circondano può essere un azzardo, quindi può andare male come invece può andare benissimo e farci tornare 'in vita' dopo un momento di apnea. La scelta di Tilda non potrà che essere quella giusta per lei, e non presa per via di qualcun altro.
Ritornare, inizialmente per occuparsi o quantomeno di vedere come sistemare al meglio sua madre dopo l'infortunio, porterà Tilda a scontrarsi con numerose faccende che riscopriamo a capitoli intervallati dal presente a capitoli che ci faranno immergere nel suo passato, sin da quando era piccola fino a quando non ha terminato il liceo e ha iniziato a pensare a quale piega poteva prendere la sua vita. Conosciamo quindi Anita, la sua migliore amica di sempre con cui c'è stato più di qualche screzio che le ha portate ad allontanarsi per periodi più o meno lunghi per poi ritrovarsi; Gubo, amico e confidente, con cui c'è sempre stato quel qualcosa in più e Dodi, la sua prima relazione seria, finita male per colpa del comportamento infantile di quest'ultimo, che l'ha inoltre abbandonata nel momento più delicato per una donna. Non è facile confrontarsi con tutto ciò, specialmente perché la vita di tutti loro ha preso direzioni diverse, non si parlano più da anni e si ritrovano improvvisamente a incontrarsi, a rivangare il passato, oltre che quelle questioni che non si erano mai risolte perché nessuno aveva avuto il coraggio di affrontarle. Tilda si prenderà anche questo obbligo pesante; dire le cose come stanno, svelare segreti che fino ad allora erano rimasti taciuti.
Mi sono piaciuti davvero tutti i personaggi per come sono stati scritti: ognuno di loro ha delle sfaccettature molto ben definite e mi ci sono inevitabilmente affezionata. Anita spesso si è comportata male con Tilda, ma non posso comunque giudicarla perché alla fine è sempre tornata da lei e ha sempre saputo di potersi fidare della sua amica. Gli screzi ci sono, è anche normale, specie per delle questioni importanti come tra lei e Gubo. Gubo inizialmente lo avevo giudicato un po' un farfallone, che non era correttissimo e non era giusto che volesse un po' 'il piede in due scarpe' ma alla fine l'ho rivalutato anche se comunque un po' del suo vecchio carattere non se l'è completamente tolto di dosso. Dodi è ovviamente quello che mi ha fatto più rabbia di tutti, anche con il suo riavvicinamento. Capisco come si sia comportata Tilda e non riesco a non pensare a quanto abbia sofferto e come la sua vita avrebbe potuto essere differente (domanda che infatti anche loro nel romanzo si pongono). Ma ormai le cose sono andate come sono andate, ognuno ha seguito la propria strada e non è che tutto si possa aggiustare con uno schiocco di dita. E loro lo sanno molto bene.
Ho adorato la delicatezza con cui sono state affrontate certe tematiche, come il giudizio non abbia influenzato troppo l'opinione che Tilda aveva dei suoi amici, e specialmente questo è un romanzo che ti porta a pensare al proprio passato, a tutte le questioni risolte o irrisolte, a chiederci se davvero siamo come le lumache e quante volte ci siamo rinchiusi nel nostro guscio. Tilda ha dovuto affrontare davvero di tutto, dalle delusioni d'amore, al divorzio dei suoi, al suo peso, fino ad arrivare al momento di un appoggio psicologico che le ha fatto capire come anche in quelle sedute, lei sviasse su molte cose.
Stilisticamente questo libro è una meraviglia. Scritto alla perfezione, (non sto ingigantendo!), l'ho trovato scorrevole, senza neanche un errore di battitura, una autentica gioia per gli occhi. Ottime scene in show don't tell, giustissime anche quelle in tell, dialoghi realistici e che mi facevano subito capire chi stesse parlando. Non ci ho trovato un singolo difetto. Davvero è un romanzo che merita la vostra attenzione, anche per l'abilità con cui è stato scritto.
Non posso quindi fare altro che premiarlo con il massimo del punteggio.