Esce oggi 'Di cenere e di carne' di Laura Vegliamore edito da Words Edizioni!
Per questo romanzo vi comunico che parteciperò al Review Tour e la mia tappa è fissata al 13 aprile!
Titolo: Di cenere e di carne
Autrice: Laura Vegliamore
Edito da: Words Edizioni
Genere: Paranormal Storico
Formato: Cartaceo & ebook
Prezzo: 2,99€ ebook, 15,90€ cartaceo
Data di uscita: 7 aprile 2021
Trama
Cresciuta in convento, Lucrezia non sa nulla della vita. Ha però un
dono: è capace di far vivere le parole. Per questo viene scelta come
dama di compagnia di un’eccentrica contessa, affinché legga per lei ad
alta voce nelle stanze del suo palazzo, a volte per ore e senza che
nessuno l’ascolti. È in uno dei vecchi volumi, che Lucrezia scopre
qualcosa che sarebbe dovuto rimanere celato: un messaggio d’amore, da
parte di un uomo coperto d’infamia.
Il figlio del demonio.
L’assassino.
Thomas
ha sei anni quando per la prima volta sente bruciare la sua pelle. Non
sa che ben presto quel dolore nella carne e le strane parole che gli
escono dal petto con prepotenza gli cambieranno la vita. Tra le stanze
affrescate di quello stesso palazzo, passato e presente sembrano
confondersi e fondersi in un percorso già tracciato. Ma cos’è davvero il
destino? Una condanna alla malvagità, la risposta a una vita incompleta
o l’incontro di due anime che si sono rincorse attraverso i secoli? E
cosa possiamo fare di fronte a esso se non accettare la nostra
impotenza?
Laura Vegliamore è nata a Roma nel 1989. Dopo essersi diplomata in recitazione all’Accademia Internazionale di Teatro si è trasferita a Parigi dove ha vissuto per tre anni, lavorando come agente museale. Appassionata di storia e luoghi antichi, lettrice devota fin dall’infanzia, ha sempre adorato scrivere e, una volta tornata in Italia, si è decisa a dedicarsi a questa passione anima e corpo. Già autrice del romance storico Terraferma (Dri Editore, 2020) per Words Edizioni, oltre a Di cenere e di carne, ha pubblicato il romanzo di narrativa contemporanea Novembre.
Fu un odore, la prima cosa a spalancarsi davanti a Lucrezia. Odore di polvere e carta, di legno e parole, di aria secca e tempo rimasto incastrato, sospeso.
Mosse qualche passo e si fermò ad accarezzare quel soffio, a prenderselo nei polmoni e a farlo suo, avvolgerlo con i propri sensi e sentirlo davvero, fin dentro lo stomaco.
Poi, vide quell’odore. Enorme e caldo, spezzettato in tasselli di pelle, nei dorsi di migliaia di libri, poggiati su scaffali alti, che quasi arrivavano fino al soffitto. Le pareti ne erano ricoperte su entrambi i lati, ma a est lasciavano appena lo spazio a quattro grandi finestre e alla luce del sole che inondava l’intera stanza.
Era un mondo che Lucrezia conosceva, in cui poteva muoversi senza paura, senza sentirsi fragile o nascosta. Poteva essere, poteva toccare i solchi spessi sulla carta, prenderli e farli propri. Stringere le parole tra le dita e farsele sciogliere sulla lingua e, finalmente, lasciarle andare di nuovo, più splendenti e calde, più vive e vibranti.
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